Amt, servizio a ostacoli tra turni mancanti e manutenzioni impossibili: oggi il piano di risanamento

  • Postato il 24 novembre 2025
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  • Di Genova24
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Genova. Tempi d’attesa alle fermate raddoppiati per molte linee, specialmente quelle collinari – operate da mezzi di medie dimensioni – e in particolare nelle ore non considerate di punta. Linee bus che prima del deflagrare della crisi di Amt avevano frequenze tra gli 8 e i 10 minuti, oggi viaggiano ogni 17-20 minuti, con momenti della giornata in cui si può attendere un autobus anche mezz’ora.

Il risultato? Mezzi sempre più affollati, passeggeri sempre meno soddisfatti, autisti sempre più stressati, così come le macchine che – non a caso – registrano un sempre maggior numero di ko. Capita sempre più di sovente di vedere per le strade di Genova autobus fuori servizio o trainati da carriattrezzi (o persino in fiamme, come accaduto pochi giorni fa alla Foce). Con il problema che sono già decine i bus fermi in rimessa perché mancano i pezzi di ricambio.

In attesa che Amt Genova trovi il modo di uscire dal pantano creato da un mix tra la mancanza cronica di fondi e una gestione – negli ultimi anni – non proprio efficace di quei fondi, l’azienda di trasporto pubblico si trova bloccata in un circolo vizioso fatto di turni mancanti a causa del blocco del turn over, manutenzioni impossibili per i ritardi nei pagamenti dei fornitori, un orario invernale che dovrebbe essere ricalibrato sulla base dell’effettiva forza lavora e dell’effettiva flotta ma che in realtà va avanti per inerzia, con tempi sempre più dilatati e mezzi sovraffollati.

In questi giorni i disservizi sembrano riguardare, almeno in parte, anche il sistema informatico Simon, quello che permette agli utenti in fermata di leggere sulle paline informative i tempi di attesa delle varie linee. Sempre più spesso gli orari differiscono dal reale passaggio dei bus, o a causa di corse saltate all’ultimo minuto o per un malfunzionamento del sistema. D’altronde anche il sistema Simon ha bisogno di manutenzioni che, in questa fase, scarseggiano.

E una settimana dopo l’entrata in vigore totale del nuovo piano tariffario approvato dai soci di Amt, oggi, lunedì 24 novembre, gli stessi soci sono chiamati a votare sul piano di risanamento che dovrebbe indirizzare il futuro dell’azienda. Piano alla base della procedura di composizione negoziata della crisi che questo venerdì 28 sarà illustrata in tribunale da Giovanni Mottura, l’esperto nominato dalla Camera di Commercio per gestire la pratica.

La composizione negoziata della crisi, voluta dal nuovo management di Amt per dare fiato alla società, consente intanto di rimandare i termini per la presentazione dei bilanci ma soprattutto permette di congelare l’esigibilità dei pagamenti da parte dei creditori.

In questi giorni, per cercare di migliorare la situazione di servizio e manutenzioni, si attendono anche i 14 milioni che la Regione Liguria, attraverso la Città Metropolitana, verserà nelle casse dell’azienda entro i primi di dicembre, per pagare creditori e stipendi fino a fine anno.

Oggi il Comune di Genova, inoltre, presenterà il bilancio di previsione dell’ente con una posta di circa 15 milioni aggiuntivi stanziati per il mantenimento di Amt. Anche se la svolta per risolvere un buco di bilancio da oltre 150 milioni tra fornitori e esposizione bancaria, potrà arrivare solo dalla ricapitalizzazione e dall’ingresso della Regione Liguria come socio.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti della Procura di Genova che ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla grave crisi di Amt per valutare possibili responsabilità penali nella gestione dei conti che hanno portato l’azienda a partecipazione pubblica sull’orlo del collasso. La scorsa settimana è stato sentito, come persona informata sui fatti, il nuovo presidente di Amt Federico Berruti.

Autore
Genova24

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