Amt, Salis: “Mancati ricavi per 36,6 milioni”. La bigliettazione in calo fa saltare i conti dell’azienda

  • Postato il 26 giugno 2025
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salis sala rossa

Genova. “I dati dei primi 4 mesi 2025 hanno ancora aggravato la situazione. I ricavi da titoli di viaggio si sono fermati a 16,7 mln. Registrando un calo sensibile rispetto allo stesso periodo del 2023 e del 2024. Se proiettiamo il dato sulla fine dell’anno, per il 2025 si ipotizzano ricavi da titoli di viaggio per 50,7 milioni. Con un calo sul preventivato di 22,8milioni. Nel biennio 2024-2025 la differenza tra i ricavi incassati e quelli stimati dalla previsione aziendale sarebbe di 36,6 milioni di Euro“.

Questi sono i numeri portati oggi in Sala Rossa dalla sindaca Silvia Salis, numeri che definiscono la situazione di Amt, finita al centro del dibattito pubblico a seguito dell’analisi del collegio sindacale inviata nei giorni scorsi al consiglio di amministrazione di Amt Genova, dove sostanzialmente si dava notizia di “elementi sintomatici di una situazione di crisi d’impresa“, con la richiesta al cda di “predisporre entro 30 giorni un piano di intervento idoneo ad affrontare tempestivamente la situazione in atto”.

“Abbiamo già calendarizzato incontri con l’azienda e i sindacati per individuare le soluzioni percorribili – ha poi aggiunto la sindaca Salis – soluzione che dipenderanno anche dall’entità dello squilibrio economico, per accertare il quale affideremo ad una società di revisione indipendente l’incarico di effettuare una due diligence. Dopo anni di favole sui conti di AMT, questo è il momento dell’impegno del Comune, della trasparenza e della verità. Chi ci ha portato fino a qui, non ci faccia la lezione. Ha portato sull’orlo della crisi l’azienda di trasporto dei genovesi, mettendo a rischio utenti e lavoratori”.

L’allarme del collegio sindacale

Lo scossone sull’azienda di trasporto pubblico è arrivato ieri, quando il collegio sindacale ha inviato al cda di Amt la nota in cui si parlava apertamente dei elementi sintomatici di una crisi d’impresa. Un testo in cui si parlava di possibili cause e possibili effetti: secondo il collegio sindacale le criticità principali sono il sistema di esazione delle sanzioni e la politica commerciale di gratuità del servizio per under 14 e over 70.

Per quanto riguarda il primo punto, nonostante sia ritenuto congruo il fondo rischi accantonato, è presente nella procedura adottata una condizione di incertezza rappresentata dalla lentezza del recupero crediti, caratteristica del procedimento giudiziario alla base dello stesso, tale da suggerire un livello di prudenza superiore alla previsione degli incassi. Tradotto: sono state ipotizzate molte più entrate da multe rispetto a quelle che potrebbero effettivamente essere riscosse.

L’altro elemento – fonte anche di scontri politici in campagna elettorale, con da una parte l’amministrazione di centrodestra uscente che ha deciso di confermare le gratuità fino a fine anno e dall’altra le “mani avanti” del centrosinistra che poi ha vinto le elezioni – è definito dal collegio quello a cui “riservare la massima attenzione”. “La contrazione dei ricavi registrati in chiusura del bilancio 2024 – scrive l’organismo interno – è ben al di sotto di quanto previsto dal budget e tale da non garantire l’equilibrio economico“. Secondo il collegio sindacale la situazione comporta un’ipotesi di capitalizzazione dei costi che, tuttavia, dovrà essere affrontata rispettando tutti i principi contabili di legge.

Lo scontro in aula

Dopo l’allarme, quindi, oggi in numeri che hanno definito la situazione di Amt. Prima della relazione della sindaca, lo scontro tra maggioranza e opposizione, con i primi che hanno richiamato le preoccupazioni e i timori anticipati negli scorsi anni, e i secondi che hanno provato a ridimensionare la polemica politica sulla questione. “In sede di bilancio ho chiesto come fosse possibile presentare un previsionale di spesa del comune senza quello di Amt – ha ricordato Filippo Bruzzone, Lista civica Salis – Noi avevamo proposto una tariffazione legata all’assegno unico, ma l’avete bocciata”. Dose rincarata da Francesca Ghio, Avs: “Per anni abbiamo fatto domande a cui non sono seguite le risposte. Oggi sappiamo di un buco di svariate decine di milioni di euro”.

La replica, compatta della nuova opposizione. “Il centro destra ha fatto investimenti di centinaia di milioni di euro per sostituire il servizio di trasporto pubblico – ha ricordato Paola Bordilli, Lega – in questi anni abbiamo rinnovato il parco mezzi dell’azienda, cosa che non succedeva da anni”. “Se l’operazione che state facendo è quello di screditarci per farvi salvatori della patria, ecco vi diciamo che è inaccettabile – ha commentato Pietro Piciocchi, ex candidato sindaco – Il centrodestra in questi anni ha difeso l’azienda, e in e infatti non abbiamo avuto nessuno sciopero in 8 anni. Se vogliamo discutere seriamente il futuro dell’azienda, noi ci siamo. Se volete trovare un caprio espiatorio, un colpevole, noi non ci siamo. Le parole sono importanti. Dire che si apre uno stato di crisi è sbagliato, i sindacati hanno mandato una lettera per evitare che questo succedesse. Cifre di mancati ricavi di qualche decina di milioni di euro per una azienda che ha un bilancio di oltre 200 milioni, sono cifre gestibili”.

 

Autore
Genova24

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