Amt, allarme del collegio sindacale: “Sintomi di una crisi d’impresa, 30 giorni per un piano”

  • Postato il 25 giugno 2025
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  • Di Genova24
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Genova. È spietata l’analisi del collegio sindacale inviata con una nota, in questi giorni, al consiglio di amministrazione di Amt Genova, l’azienda di trasporto pubblico di città e provincia.

Il timore di un buco di bilancio e della conseguente crisi di liquidità che possa garantire pagamento di stipendi e creditori – ventilata già da sindacati e dalla nuova amministrazione comunale – è stato di fatto confermato dall’attività di vigilanza dello stesso collegio sindacale che, si legge nel documento pervenuto alla redazione di Genova24, “elementi sintomatici di una situazione di crisi d’impresa“. Il collegio invita quindi il cda a “predisporre entro 30 giorni un piano di intervento idoneo ad affrontare tempestivamente la situazione in atto”.

Nel testo si parla di possibili cause e possibili effetti e non di cifre – ma d’altronde il bilancio di esercizio 2024 non è stato ancora chiuso – tuttavia indiscrezioni parlano di un buco che si aggira tra i 10 e i 20 milioni di euro.

Secondo il collegio sindacale le criticità principali sono due: il sistema di esazione delle sanzioni e la politica commerciale di gratuità del servizio per under 14 e over 70.

Per quanto riguarda il primo punto, nonostante sia ritenuto congruo il fondo rischi accantonato, è presente nella procedura adottata una condizione di incertezza rappresentata dalla lentezza del recupero crediti, caratteristica del procedimento giudiziario alla base dello stesso, tale da suggerire un livello di prudenza superiore alla previsione degli incassi. Tradotto: sono state ipotizzate molte più entrate da multe rispetto a quelle che potrebbero effettivamente essere riscosse.

L’altro elemento – fonte anche di scontri politici in campagna elettorale, con da una parte l’amministrazione di centrodestra uscente che ha deciso di confermare le gratuità fino a fine anno e dall’altra le “mani avanti” del centrosinistra che poi ha vinto le elezioni – è definito dal collegio quello a cui “riservare la massima attenzione”.

La contrazione dei ricavi registrati in chiusura del bilancio 2024 – scrive l’organismo interno – è ben al di sotto di quanto previsto dal budget e tale da non garantire l’equilibrio economico“. Secondo il collegio sindacale la situazione comporta un’ipotesi di capitalizzazione dei costi che, tuttavia, dovrà essere affrontata rispettando tutti i principi contabili di legge.

Ci sono altre concause per la crisi d’impresa che si affaccia per Amt Genova, secondo il documento inviato al cda, e nella fattispecie si parla del peso di contenziosi passivi, con riferimento alle “sorprese” che potrebbe riservare la disputa con Trenitalia in merito alla card Citypass e all’applicazione delle gratuità al trasporto ferroviario urbano.

Inoltre una grande incognita è rappresentata dall’ammontare delle contribuzioni pubbliche con circa 13 milioni di euro attesi dal ministero dell’Ambiente oppure dai trasferimenti statali attraverso la Regione Liguria, ad esempio, ma per cui la governance – scrive il collegio sindacale – ha presentato “giustificazioni che non difettano di fantasia” come “non pagano da Roma“, “c’è un problema alla Spezia”, “l’importo non è stato approvato dalla giunta”.

Gli elementi alla base dei rilievi che hanno indotto il collegio sindacale di Amt Genova a richiedere chiarimenti sono di carattere oggettivo e riguardano sia “la consistenza numerica della forza lavoro” e la “inimmaginabile portata delle conseguenze derivanti da una crisi aziendale sul servizio reso all’utenza” – ciò significa che in mancanza di liquidità non si potrebbe garantire il pagamento di tutti i turni necessari – ma anche le conseguenze sul “patrimonio netto aziendale” che, secondo il collegio, “risulta insufficiente rispetto agli impegni e alla struttura dell’azienda”.

Ad oggi, insomma, la contrazione della marginalità operativa dell’attività aziendale non appare congrua a “garantire l’equilibrio economico e finanziario, configurando altresì le caratteristiche di una perdita strutturale”.

La lettera del collegio sindacale sarebbe arrivata a valle di una riunione, convocata la settimana scorsa dalla giunta Salis, in cui la presidente Ilaria Gavuglio avrebbe paventato il rischio che l’azienda non disponga di liquidità per pagare gli stipendi di luglio, dichiarazioni che avrebbero messo in allarme i revisori e, tramite passaparola, anche i dipendenti dell’azienda. Ora spetterà al cda intervenire, in attesa di capire anche quali saranno i margini di manovra dell’amministrazione di Tursi, tenendo conto che eventuali decisioni immediate in tema di gratuità potrebbero non essere sufficienti per far quadrare i conti nell’immediato.

Autore
Genova24

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