Amorim avrebbe fatto meglio a rimanere in Portogallo

  • Postato il 21 dicembre 2024
  • Di Il Foglio
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Amorim avrebbe fatto meglio a rimanere in Portogallo

Si capisce tutto della crisi e della confusione in cui è sprofondato il Manchester City guardando il derby contro lo United di domenica scorsa: in vantaggio per 1-0, gli sbandati di Pep Guardiola si sono fatti ribaltare nei due minuti finali grazie a due cappelle difensive che normalmente si vedono nelle partite di calcio femminile. Se fossi un giornalista pigro della Gazzetta, oltre a ricordare quanto è bravo e bello Urbano Cairo direi che i Red Devils sono ancora un cantiere aperto, e che Ruben Amorim ha ancora molto su cui lavorare. Un conto è vincere in Portogallo, altro è mantenersi vivi in Premier League: tre sconfitte in cinque partite non sono un granché come inizio, ma più difficile di far tornare il Manchester United a vincere il campionato sarà gestire Marcus Rashford. L’attaccante inglese, in crisi di identità da quando nella finale maledetta contro voi cialtroni azzurri sbagliò il calcio di rigore, non è stato convocato contro il City.

 

La scelta fa parte di una tattica per motivare il giocatore, ha spiegato Amorim, che si sarebbe allenato male nei giorni precedenti la partita: stessa sorte toccata a Garnacho, che però poi è sceso in campo contro il Tottenham nella disfatta per 4-3 in Carabao Cup. Il manager portoghese è sicuro di recuperare l’attaccante e dice che se i suoi giocatori sono arrabbiati con lui è un bene. Rashford invece ha pensato bene di dire che è pronto a lasciare lo United e vuole nuove sfide. Auguri a entrambi. E a proposito di Carabao Cup, anche quest’anno guardo la vostra Coppa Italia e mi viene da ridere: un torneo pensato per parare il culo alle big che giocano in casa turni secchi contro squadre molto più scarse e demotivate (non quelle delle serie minori che tentano il colpo della vita, ma quelle che in Serie A già lottano per non retrocedere a dicembre e quindi prima escono dalla Coppa meno seguita del mondo meglio è). Insomma ci saranno i soliti quarti di finale con le solite squadre e i segaioli delle statistiche potranno continuare a spiegarci che la Juventus da mille anni supera sempre gli ottavi. Grazie al cazzo.

 

Comunque è Natale e non voglio farmi il fegato amaro, mi preparo a gustarmi il Boxing Day apprezzando il fatto che finalmente in Italia il calcio non va in vacanza come le scuole: ho una scorta di birra e brandy sufficiente a sopravvivere a un olocausto nucleare (anche se la bionda non basta mai e manca sempre), se non mi riprendo in tempo per il prossimo weekend vorrà dire che ci leggeremo nel 2025. L’anno in cui il calcio inglese tornerà a trionfare nel mondo, of course. E se non dovesse trionfare e continuare a essere usato come manganello per la rieducazione politicamente corretta delle masse farò come il Papa: mi darò alle bocce. Cheers.

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Autore
Il Foglio

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