A guidare l’azienda adesso è Paolo Macchi, dottore commercialista e revisore legale, con una lunga esperienza nella consulenza societaria e tributaria, nella revisione e nel controllo dei bilanci per enti pubblici, società private e partecipate. Da parte del Comune di Genova, inoltre, confermate le nomine dei consiglieri Rossella D’Acqui, ex dirigente Arpal (ed ex candidata sindaca per Linea Condivisa) e Mauro D’Ascenzi – che in passato ha ricoperto ruoli di vertice nella gestione di servizi pubblici locali e utility a controllo pubblico.
“Con il nuovo assetto di vertice, AMIU Genova avvia una nuova fase di governance anche nell’ottica del rafforzamento delle attività strategiche dell’azienda a servizio del territorio genovese e metropolitano“, si legge nella nota stampa diffusa dall’azienda questo pomeriggio, dove vengono menzionati gli altri consiglieri di nomina di Città Metropolitana di Genova, con la conferma di Giovanna Damonte, dal 2022 componente del CdA Amiu, e Alessandro Pierandrei, architetto e urbanista genovese con esperienza nella progettazione urbana e nei processi di rigenerazione del territorio.
Silvia Salis: “Cambio di passo per la gestione dei rifiuti”
“Oggi inizia una nuova pagina nella vita di Amiu: con il nuovo consiglio di amministrazione vogliamo dare vita a un cambio di passo per migliorare il sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in città”. Questo il commento della sindaca di Genova, Silvia Salis, al termine della riunione dell’assemblea dei soci di Amiu, che ha preso atto del cambio dei vertici dell’azienda pubblica. «Ringrazio, ancora una volta, il presidente uscente Giovanni Battista Raggi e tutti i componenti del consiglio di amministrazione per la professionalità dimostrata in questi mesi e per il lavoro svolto nel corso del loro mandato – sottolinea Salis – Con la rassegnazione delle loro dimissioni hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e di attenzione verso le importanti sfide che l’azienda dovrà affrontare nel prossimo futuro”.
“La sindaca, inoltre, ringrazia “di cuore il neopresidente Paolo Macchi e tutti i componenti del nuovo consiglio di amministrazione per la disponibilità dimostrata ad accogliere questa sfida. Come già successo per le altre partecipate, la situazione che abbiamo ereditato non è certo rosea. Nonostante la tanto evocata continuità amministrativa tra governo, Regione e Comune, in dieci anni il centrodestra non è riuscito a fare nulla per la chiusura del ciclo in Liguria. Per questo, siamo chiamati ad affrontare sfide decisive, in tempi molto rapidi“.
Salis spiega che “attendiamo la pubblicazione della manifestazione di interesse da parte di Regione Liguria per la realizzazione di un impianto di fine ciclo. Dopodiché, faremo tutte le valutazioni tecniche, assieme al nuovo consiglio di amministrazione, e politiche, anche alla luce di quanto emergerà dallo studio che abbiamo commissionato alla società Ramboll per delineare chiaramente che cosa succederebbe alla Tari sulla base di quattro scenari possibili, che potrebbero riguardare il territorio comunale: situazione attuale, realizzazione del solo termovalorizzatore, realizzazione di soli impianti intermedi, realizzazione di termovalorizzatore e di impianti intermedi. Sulla base delle previsioni economiche che ne deriveranno e che renderemo pubbliche, ci confronteremo e prenderemo le nostre decisioni, nei prossimi mesi”.