Amianto negli uffici di via Bosco, stop agli interrogatori per almeno due settimane

  • Postato il 17 novembre 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
via bosco, polizia giudiziaria, amianto

Genova. I divani spostati nei corridoi e l’andirivieni affannato al nono piano di palazzo di Giustizia sono solo la nota di colore di una situazione che sta creando parecchi problemi alla macchina della giustizia del Tribunale di Genova. La situazione, come noto, è quella conseguente allo sgombero degli uffici della polizia giudiziaria in via Bosco per il rischio amianto.

La Procura di Genova con una mail inviata al presidente dell’ordine degli Avvocati Stefano Savi, ha spiegato che “la situazione che si è venuta a determinare nei locali della Polizia Giudiziaria  renderà impossibili interrogatori e audizioni già fissati presso i locali di via Bosco per le prossime settimane”. E implicitamente anche l’impossibilità di fissarne di nuovi.

Niente interrogatori né audizioni di testimoni, niente supporto della polizia giudiziaria per gli atti urgenti dei pm finché gli uffici non saranno operativi. E, a quasi una settimana dallo sgombero in tutta fretta degli uffici, la situazione sembra ben lontana da una parvenza di normalità. Sicuramente, dopo quelli saltati a partire da martedì 11 novembre, salteranno anche gli interrogatori di questa settimana e  quelli della prossima, poi chissà.

Per noi la situazione è molto grave – commenta laconico il presidente dell’ordine degli Avvocati di Genova Stefano Savi – perché si tratta del blocco di una parte importante del nostro lavoro”.

La speranza di tutti è che i controlli affidati ad Arpal siano rapidi e soprattutto, escludano ogni rischio, in modo da consentire la ripresa del lavoro. Non sarebbe infatti la prima volta che i lavori in quell’edificio hanno portato a verifiche di questo tipo, che si erano concluse non rilevando alcun rischio per i lavoratori.

Ricordiamo che nel frattempo e in tutta fretta sono 130 gli operatori di polizia giudiziaria che sono stati sfollati in tutta fretta. E nei loro uffici sono rimasti pc e soprattutto fascicoli di indagine. Per recuperarli dovranno entrare i vigili del fuoco con speciali scafandri. E se risultassero contaminazioni non potranno comunque essere trasferiti in un nuovo ufficio prima di essere decontaminati.

Al momento gli unici che sono in grado di svolgere il proprio lavoro sono gli operatori di pg della polizia locale che erano stati trasferiti già a ottobre in via del Seminario. Per gli altri se il verdetto dei rilievi di Arpal dovesse essere negativo, dovrà per forza essere trovata/affittata una nuova sede.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti