America's Cup, Athena Racing ci sarà: Ben Ainslie ha il budget. Per ora ci sono solo New Zealand e Luna Rossa
- Postato il 7 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Un puntello è stato messo: Athena Racing, il consorzio che fa capo a sir Ben Ainslie e che è il Challenge of Record (cioè lo sfidante ufficiale) della 38esima edizione dell’America’s Cup, sarà della partita. Con uno scafo tutto da scoprire, perché Ainslie fino a pochi mesi fa era legato a Ineos Britannia, ma dopo la rottura traumatica con Jim Ratcliffe (che s’è ritirato dalla competizione, consapevole di non avere tempo per preparare una nuova campagna con un nuovo equipaggio da costruire ex novo) i dubbi sulla sua effettiva possibilità di gareggiare erano tanti, e più che giustificati.
- Ainslie rassicura: "Budget di spesa interamente coperto"
- Per gli scafi "ritardatari" c'è tempo per aderire fino al 31 gennaio
Ainslie rassicura: “Budget di spesa interamente coperto”
La notizia della partecipazione di Athena Racing è un segnale certamente positivo, che rafforza il fronte dei “tradizionalisti” del quale fa parte anche Luna Rossa Prada Pirelli. Ainslie ha spiegato che “il team Athena è completamente finanziato e pronto a scendere in acqua”, il che come detto non era così scontato fino a una manciata di giorni fa.
Emirates Team New Zealand ha dunque trovato una sponda nel consorzio guidato dal timoniere britannico, che ha preso parte in modo attivo alle contrattazioni per la creazione del nuovo consorzio (America’s Cup Partnership) che dalla prossima edizione che si terrà nel Golfo di Napoli andrà a regolamentare ogni aspetto legato alla competizione, tanto in ambito sportivo, quanto in quello commerciale, aumentando le competenze di tutte le imbarcazioni coinvolte.
Ogni team per entrare nella partnership ha dovuto versare 7 milioni di euro, di cui 2 verranno rimborsati: per il momento sarebbero però appena tre i consorzi che avrebbero deciso di entrare, cioè New Zealand, Athena e Luna Rossa.
Per gli scafi “ritardatari” c’è tempo per aderire fino al 31 gennaio
Per i cosiddetti “indecisi”, fino al 31 gennaio c’è tempo per annettersi alla partnership come “late entries”, ed entrare così in ballo per l’edizione numero 38 dell’America’s Cup: i francesi di K-Challenge (Orient Express) salvo sorprese sarà della partita, mentre gli svizzeri di Alinghi continuano a nutrire forti perplessità, tanto che anche in sede di dibattimento della nuova formula commerciale hanno più volte manifestato posizioni in dissenso con le imbarcazioni rivali (specie sui budget cap di spesa e le limitazioni tecniche).
Stesse critiche piovute da parte degli americani, che per ora restano fuori: American Magic non ha detto no in maniera perentoria né definitiva, ma il rischio che possa comunque decidere di non partecipare (sarebbe la prima edizione senza scafi americani nella storia della competizione velica e sportiva più antica al mondo) è piuttosto reale.
Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand, non ha perso le speranze, ma ha fatto capire anche che ci sarebbero altri magnati pronti a entrare in gioco, magari approfittando del fatto che un big come Tom Slingsby (timoniere di American Magic) si ritrovi libero di accasarsi altrove. Due mesi e mezzo di attesa e se ne saprà di più.