«Ambiente, sostenibilità, energia»: il convegno de La Verità sulla transizione energetica

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Di Panorama
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La transizione energetica, le sue luci e le sue ombre sono state al centro dell’evento organizzato da La Verità dal titolo Ambiente, sostenibilità, energia e condotto dal direttore Maurizio Belpietro e dal vicedirettore Giuliano Zulin. Tra gli ospiti il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Opportunità, sviluppo e innovazione del settore energetico. Hub Italia

Intervistato dal direttore Belpietro, il presidente di Ascopiave, Nicola Cecconato, ha sottolineato che il gas resta «centrale come elemento abilitante per garantire la sicurezza e la transizione energetica». Che il gas, infatti, sarà usato ancora a lungo è evidente anche dai risultati del «Global Gas Report» secondo cui il gas potrà essere usato fino «al 2050». Il presidente di Ascopiave ha però puntualizzato anche che «verrà progressivamente sostituito con altre tipologie» che «potrebbero essere il biogas oppure anche dei gas di tipo sintetico». Dunque «le reti devono essere infrastrutturate ed essere adattate perché verranno utilizzate sicuramente per altri usi».

Riguardo alle fonti rinnovabili, Maria Cristina Papetti, Head of ESG Stakeholder and Just Transition di Enel, ha fatto presente chenon basta «garantire una generazione di energie verdi se non si lavora sull’infrastruttura».  Papetti ha quindi ricordato che «Enelha investito solo nel piano 2025-2027, 23 miliardi sul rinnovamento tecnologico della rete». Il direttore di ingegneria e realizzazione di progetti di Terna, Maria Rosaria Guarniere, in riferimento a Terna ha sottolineato che «ha portato avanti una serie di interventi di sviluppo importanti sulla rete elettrica». Serve infatti «adeguare il sistema elettrico alle nuove esigenze» sia per il collegamento e il trasporto, ma anche per «per garantire il funzionamento in sicurezza e tenendo conto di una forte digitalizzazione e decentralizzazione di quelle che sono le fonti di approvvigionamento».

Il made in Italy nella transizione

La Group quality & sustainability director di Bf, Marzia Ravanelli, ha parlato della sostenibilità in tema di agricoltura. Nel caso di Bf, ha spiegato che «attraverso i mezzi tecnici che vengono messi a disposizione e anche informatici si cerca di dare al terreno quello che ha bisogno, di cui ha bisogno, quando ha bisogno, cercando di limitare ovviamente l’uso di risorse». Riguardo ai piani di sostenibilità è intervenuto Project engineering Director di Barilla, Nicola Perizzolo. Che ha spiegato che «è stato costruito» nell’azienda «un board Esg, quindi specifico per gli obiettivi da portare a casa». Il Group head of sustainability di business integration di Generali ha sottolineato che «negli ultimi anni» il tema «della sostenibilità» è stato integrato «in tutte le aree d’affari». Mentre riguardo alla questione della polizza catastrofale, visto che «le sottoscrizioni arrivano» gli imprenditori stanno diventando consapevoli della sua rilevanza. 

Offshore: la frontiera blu della transizione

Anche il direttore generale di Renexia, Riccardo Toto, ha riconosciuto che non si deve pensare «che il mix energetico possa prescindere dal gas, perché il gas serve e servirà sempre». Riguardo alle energie rinnovabili, ha sottolineato che «non sono solo necessarie per l’ambiente» ma possono «essere necessarie anche per le tasche degli italiani». Ha quindi reso noto che «le rinnovabili sono un’occasione per creare lavoro» e per «far partire una nuova filiera, in particolar modo l’eolico offshore». Si tratta di «mercato che può valere fino a 45 miliardi di valore aggiunto per l’economia italiana».  A tal proposito ha ricordato: «Abbiamo firmato un protocollo con il ministro Urso per cui abbiamo identificato un’area in particolar modo in Abruzzo per poter far nascere questa fabbrica che creerebbe 3.200 posti di lavoro» ma la tempistica dipende dalla revisione del decreto Fer X. 

La finanza sostenibile

A fare il punto sui green bond è stato il presidente di Generalfinance, Maurizio Dallocchio. «È necessario che ci sia chiarezza su dove viene investito il green bond, che deve avere un rendimento significativamente inferiore rispetto al rendimento di un titolo istituzionale». Ha sottolineato che «non si può pensare di con un pendolo di spingere la ricerca anche sotto il profilo finanziario e tutta in una direzione semplicemente perché lì ideologicamente si sta andando».

Energia, ambiente, sostenibilità

Il ministro dell’AmbienteGilberto Pichetto Fratin, ha ricordato che per soddisfare la domanda di energia «non c’è altra soluzione che il nuovo nucleare: sono convinto che saranno piccoli reattori, ormai la strada è verso piccoli reattori». Che però «non sono alternativi ad altre fonti, alle rinnovabili, ma integrativi». Ha aggiunto che un elemento che garantisce «sicurezza e stabilità» sono «le due grandi centrali a carbone, quelle di Brindisi e Civitavecchia» visti «i chiari di luna che ci sono a livello geopolitico e internazionale, con una guerra in Europa a due passi, Gaza, gli Huthi». E come già emerso nei dibattiti precedenti, anche il ministro ha affermato che «Il gas, che è il meno dannoso dei fossili, ci accompagnerà per i prossimi decenni. Prima di soppiantare il gas, ci vorrà nucleare di quarta generazione o fusione». Riguardo all’elettrico ha commentato: «Credo che vi fosse un grande accordo nel far pagare agli europei la trasformazione dell’elettrico», aggiungendo: «Nessuno mi toglie l’idea che Timmermans abbia imposto alle case auto il vincolo del 2035» E ha ribadito che l’obiettivo delle emissioni zero dal 2035 va cambiato, soprattutto perché Bruxelles ha imposto il tipo di motore. A margine dell’evento ha poi annunciato che «c’è l’intenzione da parte del governo di fare una serie di valutazioni anche sulle modalità di intervento» sul caro energia, tra cui «le aste che stiamo facendo sulle rinnovabili, che speriamo abbiano un prezzo molto basso e questo serve ad andare a riequilibrare rispetto al prezzo del gas, che è quello che determina la vera bolletta e che è quello che pesa più di tutto».

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è detto favorevole al nucleare. «Idroelettrico, fotovoltaico, geotermico, nucleare: non c’è una sola strada, serve un mix» ha dichiarato.  Anche perché «non possiamo coprire 20.000 ettari di campi con pannelli solari» visto che si tratta di «un rischio enorme per l’agricoltura». Riguardo alle concessioni idroelettriche ha commentato: «Abbiamo posto fin da subito una condizione: una quota di energia deve essere destinata ai territori. Chi ospita dighe e centrali subisce disturbi e vincoli» ed è quindi «giusto che in cambio riceva benefici». Fontana ha anche manifestato il suo sostegno al geotermico quale «risorsa pulita e inesauribile», dunque: «In Lombardia siamo pronti a promuoverne l’uso, se il governo nazionale ci sarà spazio».


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Autore
Panorama

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