“Amazon vuole sostituire mezzo milione di posti di lavoro con i robot”: la rivelazione del NYTimes. L’azienda: “Quadro incompleto e fuorviante”

  • Postato il 23 ottobre 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Amazon sta pensando di sostituire oltre mezzo milioni di posti di lavoro con i robot. Lo riferisce il New York Times citando alcuni documenti interni al colosso dell’e-commerce. Secondo la testata americana, i manager di Amazon hanno dichiarato al consiglio di amministrazione di impegnarsi affinché l’automazione permetta all’azienda di evitare l’assunzione di 600mila lavoratori nei prossimi anni. Meno capitale umano e più robot dunque, nonostante la previsione di un raddoppio delle vendite di prodotti entro il 2033. Per mascherare gli effetti dell’automazione, Amazon avrebbe già iniziato a mettere a punto dei piani strategici e a valutare cambi del linguaggio. Invece di “automazione” e “intelligenza artificiale”, la multinazionale Usa utilizzerà l’espressione “tecnologia avanzata“. La parola “robot” dovrebbe poi essere sostituita da “cobot” per implicare una maggiore collaborazione con gli esseri umani.

Per parte sua l’azienda smentisce quanto ricostruito dal Nyt. “I documenti trapelati spesso dipingono un quadro incompleto e fuorviante dei nostri piani, come accaduto in questo caso – dichiara la portavoce di Amazon Kelly Nantel, a margine dell’evento Delivering the future – I materiali sembrano riflettere la prospettiva di un solo team e non rappresentano la nostra strategia complessiva di assunzione nelle varie linee di business operative, né ora né in futuro – aggiunge Nantel – Nessuna azienda ha creato più posti di lavoro di Amazon negli Stati Uniti nell’ultimo decennio. Stiamo attivamente assumendo nei centri logistici in tutto il Paese e recentemente abbiamo annunciato il nostro piano per assumere 250.000 persone per la stagione natalizia”.

Intanto, la certezza è che due nuove tipologie di robot stanno entrando nei magazzini dell’azienda. Parliamo di un robot giocoliere, chiamato Blue Jay, che usa “come palline decine di migliaia di prodotti che si muovono ad alta velocità”, e di un sistema di intelligenza artificiale “agentica” a supporto dei manager, Project Eluna, che analizza situazioni operative complesse e suggerisce le azioni più appropriate.
Le caratteristiche dei nuovi sistemi sono state presentate dal chief technologyst di Amazon Tye Brady, sempre all’evento Delivering the future, sostenendo che sono stati studiati per rendere il lavoro più sicuro e intelligente.

In particolare Blue Jay è in fase di test operativo nella Carolina del Sud e, a quanto riporta l’azienda, è stato progettato per assistere i dipendenti nelle attività che richiedono movimenti ripetitivi, sollevamenti e spostamenti. È infatti in grado di prelevare, smistare e consolidare gli articoli nello stesso spazio lavorando ad alta velocità. Si tratta di un sistema di nuova generazione che coordina più bracci robotici per eseguire simultaneamente diverse operazioni, unificando in un’unica postazione ciò che prima richiedeva tre diverse aree di lavoro e già può essere usato sul 75% delle tipologie di prodotto nei magazzini Amazon.

Amazon impiega già oltre un milione di robot nei suoi processi: “Ho visto come i ruoli in prima linea sono cambiati man mano che abbiamo schierato più di un milione di robot nella nostra rete – spiega Brady – I nuovi posti di lavoro sono “meno faticosi dal punto di vista fisico, si cammina meno, si sollevano meno pesi”.

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