Amadeus, la nuova serie-thriller che trasforma Mozart e Salieri in protagonisti di una spy story

  • Postato il 2 dicembre 2025
  • Televisione
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Giunto alla sua 35ma edizione, il Noir in Festival (Milano, 1-6 dicembre) ha aperto con i primi due episodi di una nuova serie Sky Original che solo apparentemente non riguarda l’universo del noir, nelle sue naturali estensioni del giallo, thriller, horror. Si tratta di Amadeus che, pur non avendo alcun legame formale con il capolavoro di Milos Forman, concerne il genio musicale di Salisburgo inquadrato nel suo rapporto con l’ambiguo Antonio Salieri.

In onda dal 22/12 su Sky e in streaming su Now, la serie britannica in cinque episodi sceneggiati da Joe Barton sul testo teatrale di Peter Shaffer (a sua volta ispirato dal noto testo di Puškin, Mozart e Salieri) mette in parallelo, e ovviamente in relazione, le esistenze dei due musicisti evidenziandone le distanze ma anche la nota gelosia dell’italiano nei confronti di Mozart. Gelosia, invidia, financo odio che, a quanto pare, potrebbero averlo portato ad avvelenarlo.

Ecco dunque farsi strada l’”enigma Amadeus” contornato di quel giallo, del thriller, e dello spionaggio che parecchio ha a che fare con il mondo cinematografico e letterario del festival diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri. Sontuosa nella scenografia e nella messa in scena, saldamente scritta come da tradizione British, Amadeus osserva il legame fra il tormentato Salieri e la “rock star” Mozart con lo sguardo della moderna spy story, con la chiara intenzione di rendere universale questo rapporto entrato nella leggenda. Ma anche, verosimilmente, per conquistare i gusti degli spettatori seriali più giovani.

In tal senso sembra orientarsi anche la (forse forzata..) inclusività etnica, con il veneto Da Ponte interpretato da un attore nero, e lo stesso Wolfgang “Amadeus” Mozart incarnato dall’attore britannico-giapponese Will Sharpe. Qualcosa, quest’ultima, che inizialmente risulta alquanto spiazzante ma è comprensibile nell’ottica non solo dell’incisività sopra citata, ma anche di una scelta che vada oltre la mimetica somiglianza agli originali. Del resto Mozart è un genio universale. Più tradizionale è il biondissimo talento di Paul Bettany nei panni di Salieri: un attore capace di animarsi in mille sfumature, e che abbiamo già apprezzato in un ruolo di simili tormenti mistici attraverso il monaco Silas ne Il Codice Da Vinci.

Con un programma intenso come in ogni edizione, il Noir in Festival 2025 si articolerà nei tradizionali concorsi cinematografici – attribuendo il premio Caligari al miglior film italiano nel concorso “nazionale” e il Black Panther Award al miglior titolo del concorso “internazionale” – e letterari – assegnando il premio Scerbanenco al miglior testo italiano dell’anno e il Chandler Award alla carriera di un’autrice o autore di fama internazionale. Quest’anno il riconoscimento intitolato al creatore di Marlowe sarà consegnato allo scrittore britannico Mick Herron dalla cui omonima saga di spionaggio ambientata a Londra è stata adattata l’acclamata serie Apple TV+ Slow Horses. Film di chiusura del festival fuori concorso sarà il magnifico No Other Choice del sudcoreano Park Chan-wook.

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Il Fatto Quotidiano

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