Alunno plusdotato viene bocciato per la condotta. Genitori fanno ricorso al Tar e lo vincono, scuola condannata

  • Postato il 9 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Ad Altavilla Vicentina un tredicenne, descritto dai professionisti come “super intelligente” e con due diagnosi di plusdotazione, si è visto bocciare la seconda media nonostante i buoni voti in tutte le materie. La motivazione? Un sei in condotta deciso dai docenti in applicazione della legge 150 del 2024, voluta dal governo Meloni, che lega il comportamento al passaggio di classe. Lo studente, pur vantando valutazioni tra il sei e l’otto in diverse discipline, veniva considerato fonte di disturbo: in classe si annoiava, creava interruzioni e cercava stimoli non previsti dal programma ministeriale. La famiglia, però, non è mai stata avvisata di una possibile bocciatura e più volte aveva chiesto all’istituto l’attivazione di un percorso personalizzato per ragazzi con bisogni educativi speciali, previsto anche per chi ha un potenziale intellettivo superiore alla media.

Le richieste della famiglia e i provvedimenti disciplinari

I genitori, seguiti dall’avvocata Ermelinda Maulucci, hanno ribadito che il figlio non è un teppista ma un adolescente con capacità cognitive elevate e una conseguente immaturità comportamentale. Tale condizione, certificata da due psicologhe, comporta frustrazione e noia durante le lezioni, con inevitabili atteggiamenti percepiti come disturbanti. Nonostante ciò, la scuola non ha predisposto alcun piano individualizzato e, anzi, ha adottato misure disciplinari come l’esclusione dalla corsa campestre e dalla prima gita dell’anno. La preside, ad aprile, aveva motivato la mancata attivazione del percorso personalizzato sostenendo che nelle relazioni non fosse indicato il quoziente intellettivo preciso del ragazzo. Una giustificazione che i genitori hanno ritenuto insufficiente, vista la normativa vigente che già riconosce la plusdotazione come condizione meritevole di interventi didattici specifici.

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Alunno plusdotato viene bocciato per la condotta. Genitori fanno ricorso al Tar e lo vincono, scuola condannata (foto ANSA) – Blitz quotidiano

La sentenza del Tar del Veneto

La controversia è approdata davanti al Tar del Veneto, che ha accolto il ricorso della famiglia. I giudici hanno chiarito che non esistono riferimenti normativi che impongano l’indicazione numerica del Q.I. per avviare un piano didattico personalizzato. Al contrario, la presenza di certificazioni che attestano la plusdotazione basta a giustificare misure di supporto. La mancata attivazione di tali strumenti, hanno sottolineato i magistrati, ha determinato una disparità di trattamento rispetto agli altri studenti, rendendo illegittimi i provvedimenti adottati. Di conseguenza, la bocciatura è stata annullata, con un richiamo implicito alla scuola sull’importanza di riconoscere e gestire le peculiarità degli studenti ad alto potenziale cognitivo.

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Blitz

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