Alluvione in Valbormida, è di otto milioni la spesa dei Comuni solo per la somma urgenza

  • Postato il 11 novembre 2024
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  • Di Il Vostro Giornale
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frana altare

Valbormida. Quasi otto milioni di euro: un conto da capogiro quello presentato dai Comuni per la somma urgenza dei danni alluvionali. Due le richieste di risarcimento, la prima, quella appunto che riguarda gli interventi inderogabili da effettuare durante o poco dopo gli eventi calamitosi, rappresenta già il peso della devastazione dell’alluvione del 26 e 27 ottobre scorsi. La seconda, invece, detta di prima emergenza, riguarda tutto ciò che è da sistemare, da ripristinare e da mettere in sicurezza seppur in tempi più dilatati rispetto al primo elenco.

Ad aumentare la cifra è senza dubbio Cairo, che ha subito i danni più ingenti: ammonta a 4,7 milioni la cifra finalizzata (come si legge sul documento) “al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti e delle macerie, del materiale vegetale o delle terre e rocce da scavo prodotti dall’ondata di maltempo eccezionale”.

A Carcare si sfiora il milione di euro, a Dego oltre 747 mila, a Pallare circa 500 mila, Altare quasi 300 mila, Mallare 160 mila, Cengio 50 mila e Millesimo 30 mila (questi due ultimi Comuni sono stati meno colpiti rispetto ad altri).

Per la prima emergenza, invece, Cairo necessita di oltre 29 milioni per mettere in sicurezza tutto il territorio, Carcare di sicuro ha bisogno di un altro milione di euro per la realizzazione della passerella pedonale distrutta, il cui importo per la demolizione è già conteggiato nella somma urgenza. E poi ancora, a Pallare servono 900 mila euro, a Dego 700 mila, ad Altare 385 mila, a Bormida 240 mila, a Mallare ulteriori 90 mila.

Nella maggior parte dei casi sono le frane e gli smottamenti a incrementare la stima dei danni: le strade infatti hanno subito un duro attacco e il territorio è disseminato di segnaletica che indica restringimenti o corsie chiuse al traffico. Ma non solo. Numerosi anche gli edifici e, soprattutto, le sponde del fiume Bormida a necessitare di interventi prioritari per scongiurare ulteriori pericoli.

Questi i dati ufficiali delle schede speditive inviati dagli enti pubblici alla Protezione civile della Regione Liguria, ma mancano ancora quelli relativi ai privati, alle aziende, e il conto di sicuro lieviterà non poco.

Autore
Il Vostro Giornale

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