Alluvione di Casamicciola, nessun responsabile per i 12 morti: chiesta l’archiviazione dell’inchiesta
- Postato il 2 luglio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Non ci sono colpevoli per i 12 morti causati dall’alluvione e dalla frana di Casamicciola del 26 novembre di tre anni fa. Non ci sono nemmeno indagati. La procura di Napoli – pm Stella Castaldo e Mario Canale, procuratore Nicola Gratteri – ha chiesto l’archiviazione di una inchiesta aperta contro ignoti, e tale rimasta, per disastro, falso e omicidio colposo. La richiesta è stata inoltrata al giudice per le indagini preliminari il 30 giugno ed è stata notificata alle 34 parti offese del procedimento, tra i quali i parenti delle vittime, il sindaco del comune di Casamicciola Terme che si costituì parte civile durante le indagini, l’associazione società italiana di geologia ambientale Sigea e il Codacons. Al giudice l’ultima parola sull’archiviazione, che si fonda sulle conclusioni di una relazione dei periti della procura depositata nel 2023. Ed è proprio su questo documento che si concentreranno le attenzioni dei legali delle parti offese, prima di valutare una eventuale opposizione all’archiviazione.
L’alluvione all’alba provocò 12 vittime, 5 feriti, 462 persone sfollate e gravissimi danni a ben 40 abitazioni. La maggior parte dei senza tetto furono ospitati in hotel riaperti per l’emergenza, ma dopo l’alluvione, in occasione delle allerta meteo, molti altri dovettero lasciare le loro abitazioni per sicurezza. Il piano di ricostruzione e messa in sicurezza, affidato all’ufficio del commissario straordinario Giovanni Legnini, è tuttora in corso.
Quella mattina una pioggia torrenziale e incessante causò il distacco di una parte del monte Epomeo, in località Celario-Santa Barbara del Comune di Casamicciola. Sull’isola d’Ischia caddero 126 millimetri di pioggia in sei ore, una quantità d’acqua abnorme che il monte non riuscì a drenare. Risultato: una valanga di detriti – circa 80mila tonnellate di fango – abbattutasi sulle strade di Casamicciola. Il fiume di fango travolse abitazioni e abitanti di via Celario e arrivò fino al mare.
Le vittime furono sorprese nel sonno, morirono anche quattro bambini: l’ultima venne individuata 11 giorni dopo. La prima a essere trovata fu Eleonora Sirabella, aveva 31 anni: aveva invocato aiuto telefonando al padre. Morì anche Salvatore Impagliazzo, suo compagno, il cui cadavere venne rinvenuto giorni dopo a grande distanza. Morti anche Valentina Castagna, il marito Gianluca Monti e i tre figli Michele (15 anni), Francesco (11), Maria Teresa (6), sepolti nella loro casa mentre dormivano. Morirono Maurizio Scotto di Minico, la moglie Giovanna Mazzella e il neonato Giovangiuseppe, di appena 21 giorni. Persero la vita anche Maria Teresa Arcamone, barista, e la cittadina bulgara Nikolinka Gancheva Blangova.
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