Allerta meteo su Piemonte e Valle d’Aosta: a rischio le zone alpine nordoccidentali e settentrionali piemontesi
- Postato il 16 aprile 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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Ci attendono due giorni di maltempo che stanno portando a un allarme arancione sulla regione Piemonte e sulla Valle d’Aosta con particolare riguardo sulle zone alpine nordoccidentali e settentrionali con particolare attenzione sulle valli alpine soprattutto su valli di Lanzo, del Canavese, del Biellese, della Valsesia, dell’alto Novarese e del Verbano-Cusio-Ossola
Andrea Vuolo il metereologo del TG3 Piemonte dalla sua pagina Andrea Vuolo – Meteo in Piemonte fa il punto della situazione:
Il Piemonte si appresta a vivere una delle ondate di maltempo più intense dell’ultimo decennio, quantomeno considerando un intervallo temporale di 48 ore. Sui settori nord-occidentali della nostra regione gli accumuli pluviometrici iniziano a farsi già piuttosto rilevanti, con picchi di oltre 150 millimetri in 24 ore (addirittura ben 230 millimetri a Valstrona Sambughetto, nel Verbano). Iniziare ad arrivare anche le prime segnalazioni di allagamenti e colate di fango da alcuni tratti collinari e di bassa montagna, specie da quelle aree interessate dai nubifragi e temporali stazionari attivi dalla serata di martedì e da questa notte.
Nulla di buono, purtroppo, dagli aggiornamenti dei modelli numerici per le prossime 36 ore. Il clou dell’ondata di maltempo si appresta infatti a raggiungere il Piemonte e ci accompagnerà fino al tardo pomeriggio di domani, giovedì, con frequenti fasi caratterizzate da precipitazioni forti o molto forti, localmente persistenti sui contrafforti montuosi esposte all’intenso flusso di Scirocco, specie tra le valli di Lanzo, del Canavese, del Biellese, della Valsesia, dell’alto Novarese e del Verbano-Cusio-Ossola (nonché l’estrema Valle d’Aosta sud-orientale), dove complessivamente gli accumuli pluviometrici potranno raggiungere (o talora superare) anche la soglia dei 350-400 millimetri d’evento.
Questa volta ammetto di essere un po’ preoccupato per alcune zone. L’estremo flusso di vapore e di acqua precipitabile che sarà avvettato dai venti di Scirocco, in direzione dell’arco alpino piemontese, sembra davvero eccezionale. Tra mercoledì sera e giovedì pomeriggio, inoltre, verso la Corsica andrà approfondendosi un minimo di pressione che si porterà addirittura verso i 990 hPa traslando gradualmente verso il Golfo Ligure, con caratteristiche termodinamiche simil-tropicali e a cui seguiranno venti forti o a tratti molto forti a tutte le quote, anche su pianure e colline, specie giovedì mattina. L’avvezione di vorticità e l’effetto di sbarramento orografico verso le Alpi Graie e Pennine risulterà massivo, con nubifragi stazionari e persistenti che potranno dar luogo a importanti piene di tutto il reticolo idrografico del Piemonte occidentale e settentrionale, nonché diffuse criticità idrogeologiche fino in prossimità delle alte pianure pedemontane adiacenti i rilievi. Gli affluenti alla sinistra del Po, come la Dora Riparia, l’Orco e la Stura di Lanzo potranno, inoltre, determinare il raggiungimento di un’ordinaria criticità anche del Po a Nord di Torino. Importante sarà anche il monitoraggio della quota neve, vista l’abbondante nevicata che caratterizzerà tutto l’evento perturbato al di sopra dei 2.200-2.400 metri, dove sono attesi fino ad oltre 150-200 centimetri di neve fresca. Le proiezioni delle prossime 36 ore inquadrano una possibile quota delle nevicate oscillante tra i 1.800 e i 2.200 metri all’interno delle valli, ma anche superiore ai 2.300 metri sulle valli più esposte ai miti venti da Sud-Sudest, seppur in calo tra mercoledì sera e giovedì mattina fino a 1.400-1.700 metri entro le valli grazie a possibili condizioni di omotermia favorite dai ratei precipitativi molto forti.
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