Alle porte di Milano sta nascendo un giardino botanico dei sensi
- Postato il 31 luglio 2025
- Progetto
- Di Artribune
- 1 Visualizzazioni

Commissionato dal Comune di Cernusco sul Naviglio, ridente paese nella città metropolitana di Milano, collocato su uno dei navigli disegnati da Leonardo da Vinci, il progetto del Giardino Botanico dei Sensi si ispira alla tradizione degli orti botanici. Integra spazi dedicati alla conservazione di specie vegetali, alla ricerca scientifica e alla fruizione pubblica. Pensato come un ambiente sensoriale che coinvolge i visitatori attraverso esperienze tattili, olfattive, uditive e visive, si basa sull’idea chiave di creare un giardino dove i percorsi e le aree di sosta si intrecciano, invitando a esplorare e a perdersi in diverse traiettorie, in un’esperienza ricca e personale. È in corso di realizzazione su un’area verde pubblica di circa 1,5 ettari, di fronte alla Villa Alari risalente al XVIII secolo.
L’architetto Luca Bucci racconta il progetto del Giardino Botanico dei Sensi
Com’è nata l’idea del Giardino Botanico dei Sensi di Cernusco sul Naviglio?
Il progetto ha avuto una gestazione piuttosto lunga. Lo Studio FaseModus, con l’architetta Elisabetta Tonali, ha partecipato a un gruppo di lavoro, insieme all’Università degli Studi Milano-Bicocca, al Museo di Storia Naturale di Milano e all’artista Massimiliano Ionta – The Astronut, che offriva più di una visuale sul tema del giardino contemporaneo – in particolare botanico – unito dalla volontà di offrire esperienze singolari a fruitori diversi per tempi, attenzione, età, desideri, curiosità, abilità. Questa molteplicità ci ha indirizzati a esplorare i modi con cui ci si può rapportare a uno spazio in continua evoluzione, vegetale e minerale, naturale e artificiale. E conseguentemente, al ruolo dei sensi nella percezione e nell’attribuzione di significati del luogo e alle sue suggestioni.

Quali sono stati i vostri riferimenti progettuali? Gilles Clement? Gli ‘healing gardens’?
Sicuramente i ‘terzi paesaggi’ di Gilles Clement ricorrevano nelle conversazioni, insieme a divagazioni sulla costruzione della città di Sitte o più eccentriche come i ricordi di film di Greenway. Non riuscirei a citare precisi riferimenti, dato che il progetto si è costruito attraverso un dialogo continuo tra professionisti di estrazione diversa.
Avete sviluppato da subito una linea estetica dedicata al ‘genius loci’ del territorio?
Lo spazio assegnato al giardino offre soprattutto relazioni con il territorio circostante. Da un lato l’area del progetto si trova al fianco della settecentesca Villa Alari-Visconti, nel cuore della cittadina di Cernusco; dall’altro, su una soglia urbana. Sul margine meridionale c’è il Naviglio Martesana, un corridoio ecologico significativo; le sue alzaie sono molto frequentate. A queste traiettorie ne abbiamo aggiunte altre originali come: la reinterpretazione della copertura del parcheggio, che offre un nuovo spazio per la collettività, trait d’union tra la città e il giardino; il volume della serra funziona come land-mark all’ingresso di Cernusco; le divagazioni nel parco, libere in più direzioni, sono ognuna un diverso modo di rapportarsi con lo spazio e i suoi contenuti. Non sono linee estetiche, ma queste relazioni hanno tracciato il palinsesto di quello che è stato poi sviluppato successivamente.

A Cernusco sul Naviglio si lavora a uno spazio verde, innovativo e multifunzionale
Come avete combinato la formazione architettonica e paesaggistica con referenze artistiche? Saranno inserite opere d’arte nel giardino?
La ricerca di sguardi ‘altri’ da quelli di architetti, paesaggisti e botanici ci ha guidato nello sviluppo del progetto fin dai primi passaggi. Nel 2023 ho conosciuto Massimiliano Ionta –The Astronut – durante il suo allestimento The sound garden: out of sight, nei giardini della Triennale a Milano. Puntando sulla realtà aumentata, l’artista arricchiva quel luogo con una nuova narrativa attraverso paesaggi sonori che instauravano un rapporto personale con il visitatore. Pensando al giardino, questa dimensione, collocata tra il materiale e il digitale, ci è sembrata ideale per offrire ulteriori chiavi di lettura.
Qual è il punto saliente del progetto?
Forse è il tempo. Il giardino non è uno spazio statico perché si modifica in continuazione con l’evolversi delle stagioni, degli anni, con lo sviluppo della vegetazione in continua crescita. Le immagini ideali che ci guidavano nel progetto venivano sistematicamente messe in discussione da questa quarta dimensione che apre scorci e poi li chiude; cambia i punti di vista, i colori, gli odori; modifica le relazioni sia all’interno del perimetro del giardino che verso l’esterno.
Altro?
Un altro tempo ha inoltre condizionato delle scelte progettuali: declinato in termini individuali, soggettivi, è quello che segna il movimento delle persone che fruiranno di questo luogo – lento, veloce, triste, allegro, attento, distratto, solitario, in compagnia e altro ancora.

Il progetto del verde e il tema dell’accessibilità nel Giardino Botanico dei Sensi
Come avete scelto le piante e la vegetazione da utilizzare nel parco?
Il momento della selezione delle piante è stato molto stimolante perché condotto insieme ai botanici del Museo di Storia Naturale e del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università. Il giardino botanico sarà una raccolta di piante che racconterà come la vegetazione cambia e si trasforma nel tempo e nello spazio. Le collezioni saranno distribuite in varie aree tematiche, dedicate per esempio all’evoluzione e alle varie zone geografiche del pianeta, alle piante medicinali e a quelle utilizzate per realizzare oggetti e tessuti. Per il Giardino dei Sensi sono state selezionate piante profumate, tattili, sonore. E ancora, i vari ambienti lombardi saranno narrati attraverso le loro piante tipiche e, con una divagazione letteraria, ricostruiremo il paesaggio descritto nei Promessi Sposi.
Quanto è importante tenere presente la situazione climatica (troppo secco o troppe piogge) nel progettare giardini oggi?
È un tema chiave ormai per ogni intervento sul costruito. Su di uno spazio vivo come quello del Giardino dei Sensi è determinante per tutte le scelte, sia in termini di valutazione dell’adattamento delle essenze a condizioni sempre più estreme, sia in termini di scelta dei materiali con i quali si realizzano i manufatti, sia in termini di comunicazione.
Quali sono le linee progettuali attenzionate per gli accessi dedicati alle disabilità e all’inclusione?
L’accessibilità intesa nei termini più ampi è un requisito inappellabile. Il Giardino dei Sensi è un luogo per tutti senza distinzione di età, di condizioni percettive, di cultura, di abilità.



Progettare un giardino botanico oggi
Com’è il rapporto con l’amministrazione pubblica?
È stata il motore dell’iniziativa, incoraggiandoci e supportandoci sia a livello di Giunta che di Uffici.
In merito al vostro programma di realizzazione, quando sarà abitabile il parco?
Il progetto è stato validato e si presta per entrare nella fase operativa articolato in più lotti funzionali, così da renderne flessibile l’attuazione. Senza fare previsioni – si è da poco insediata una nuova amministrazione – sarebbe auspicabile che l’iter si chiudesse all’interno di questo mandato.
In futuro, immaginate che questo luogo potrà diventare “casa” per i cittadini, luogo di aggregazione e di conoscenza sociale, botanica, artistica (e non solo)?
Incrociamo le dita: è la nostra aspirazione.
Scopri di più
Claudia Zanfi
Libri consigliati:
(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
L’articolo "Alle porte di Milano sta nascendo un giardino botanico dei sensi " è apparso per la prima volta su Artribune®.