Alle Cinque Terre  un progetto di arte diffuso per rafforzare il legame tra Arte Povera e territorio

  • Postato il 23 settembre 2024
  • Arti Visive
  • Di Artribune
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Una manifestazione realizzata per raccontare il legame tra Arte Povera e territorio ligure e dimostrare l’ancora effervescente vitalità del movimento: questa è OTP – Orizzonte Terzo Paradiso. Nata a partire da una riflessione sull’origine genovese di Germano Celant (Genova, 1940 – Milano, 2020), ideatore del movimento con la mostra Arte povera-Im Spazio nel 1967 a Genova, l’iniziativa si propone di raggiungere tre obiettivi: celebrare il rapporto tra Arte Povera e territorio ligure, con figure come Ida Giannelli, Giulio Paolini ed Emilio Prini; evidenziare il legame che due grandi esponenti del movimento, Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994) e Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) hanno avuto e hanno con il territorio; e dimostrare l’attuale vivacità del movimento, lungi dal morire con la fine decretata dallo stesso Celant nel 1971.

Le tre mostre di OTP

La prima è la mostra Alighiero Boetti: In situ, nel Convento di San Francesco, con sei opere esemplificative, provenienti da collezioni private locali, che riflette sul legame tra l’artista e Vernazza. Di carattere più didattico è Arte povera: La storia 1967-1971, sotto la terrazza del Castello Doria di Vernazza, che ospita fotografie, materiali d’archivio e il video Arte Povera a cura di Beatrice Merz e Sergio Ariotti. Infine c’è Oltre l’Arte povera, che con sei interventi site specific costringe gli interessati a sconfinare in aree meno turistiche.

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Stefano Arienti, Vedovamazzei e Marinella Senatore per OTP in Liguria

Diversi poi gli interventi di artisti che hanno riletto l’eredità del movimento. Le due opere di Stefano Arienti (Asola, 1961) sono un omaggio a Boetti e a Vernazza. Mappamondi diritti e rovesci, costituita da due grandi teli all’ingresso del Convento di San Francesco, analizza la differenza tra il mondo di ieri e quello di oggi, in termini geopolitici, e rappresenta il pianeta da diverse angolazioni, a significare che il passare degli anni non equivale sempre a una evoluzione. Via Mare, installazione calpestabile al Castello Doria di Vernazza, parte invece dal planisfero per attribuire maggior importanza all’acqua più che alla terra, che diventa qui metafora di guerre e conflitti.

Stefano Arienti, Via Mare, OTP Credit (c)2024 David Scott Silverberg
Stefano Arienti, Via Mare, OTP Credit (c)2024 David Scott Silverberg

Vedovamazzei (duo artistico,1991) interviene a Corniglia con Appliance, una sedia di cui una gamba è poggiata su una lampadina, che rappresenta un omaggio agli oggetti in meno di Pistoletto e agli oggetti defunzionalizzati di Boetti; e Loading 2006/2024, uno struggente pendolo che ad ogni oscillazione tenta di accarezzare un orizzonte apparentemente vicino ma infinitamente lontano.

OTP, Oltre l'Arte Povera, Vedovamazzei, Loading_installation view at Corniglia
OTP, Oltre l’Arte Povera, Vedovamazzei, Loading_installation view at Corniglia

Infine Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977) interviene con due suggestive luminarie nel cuore di Corniglia, omaggiando Pistoletto e la sua dimensione corale e performativa: sono We Rise by lifting Others, sulla facciata della Torre del Fosso, e Bodies in Alliance, posta volutamente in un luogo poco attraente: la facciata dell’edificio comunale adibito a ostello, un importante punto di aggregazione e ingresso principale al centro storico.

OTP, Marinella Senatore (1977), Bodies in Alliance, 2022, LED bulbs and LED flex on a wooden structure,108 x 139 cm, Courtesy l'artista and Mazzoleni, Torino, London
OTP, Marinella Senatore (1977), Bodies in Alliance, 2022, LED bulbs and LED flex on a wooden structure,108 x 139 cm, Courtesy l’artista and Mazzoleni, Torino, London

Il Public Program e Gli obiettivi a lungo termine di OTP

OTP vive anche di un intenso programma di incontri ed eventi. “Chiaramente“, ha spiegato Ilaria Bernardi, “il progetto non va considerato solo da un punto di vista critico e curatoriale, ma da un’ottica territoriale. In questo contesto la sfida non è organizzare mostre di stampo museale ma cominciare a tracciare un percorso, creando gli habitat per le opere. OTP l’inizio di un percorso la cui mission è far capire che le Cinque Terre possono attrarre anche un pubblico colto e curioso interessato ad un’offerta culturale di spessore”, che vada oltre il mare e la frittura.

Ludovica Palmieri

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Artribune

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