Allagamenti nel Lametino, dal fango emerge una Madonnina

  • Postato il 24 ottobre 2024
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Allagamenti nel Lametino, dal fango emerge una Madonnina

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A San Pietro a Maida nel Lametino, ancora gravi i danni a seguito degli allagamenti per il maltempo; la scoperta: trovata intatta la statua della Madonnina di Lourdes. Era stata travolta dalla piena del torrente


SAN PIETRO A MAIDA – La situazione rimane ancora fortemente compromessa nell’intera area del lametino. Non si sono fermati i Vigili del Fuoco che con un lavoro incessante sin dalla notte del 21 hanno prestato servizio con numerosi soccorsi in tutta l’area interessata dall’ondata di maltempo da Lamezia Terme e comuni limitrofi dell’istmo di Catanzaro (Maida, San Pietro a Maida e Jacurso).
Tra le zone maggiormente colpite per allagamento anche l’area industriale ex Sir di Lamezia Terme e l’area compresa tra la SS 18 e l’autostrada A2 del Mediterraneo. Qui è stato necessario anche l’intervento di unità in servizio straordinario. Dall’inizio dell’emergenza, effettuati circa 150 interventi e nella giornata di ieri se ne contavano ancora 5 in coda. Sempre ieri 22 ottobre 2024, con l’ausilio di mezzi movimento terra i Vigili del Fuoco hanno verificato e disostruito le vie di comunicazione a Jacurso.

IL RITROVAMENTO DELLA MADONNINA DOPO GLI ALLAGAMENTI DEL LAMETINO

A San Pietro a Maida e Maida dopo aver raggiunto le zone isolate si è proceduto con il ripristino delle vie di accesso alle abitazioni. In questi territori si continua a scavare tra il fango e le macerie. A San Pietro una sorpresa per gli operatori: in “Largo Provenzano”, ritrovata intatta la statua della Madonna di Lourdes. Era stata travolta dalla piena del torrente “Nocelle” straripato proprio nel punto adiacente alla grotta che la ospitava. Una statua realizzata qualche anno fa come simbolo di rinascita del paese, dopo il grave periodo vissuto a seguito della Pandemia. Qualcuno grida al miracolo sostenendo che proprio la “Madonnina” ha bloccato la valanga di fango e detriti del torrente facendo da “tappo”, deviando il percorso verso il rione San Marco ed evitando così una tragedia che avrebbe potuto provocare anche delle vittime.

LA VISITA DELLE AUTORITA’ NELLE ZONE COLPITE

Ieri (23 ottobre 2024) sui luoghi disastrati c’è stato il prefetto Enrico Ricci, insieme a lui anche il capo della Protezione civile Domenico Costarella, il comandante dei vigili del fuoco Francesco Notaro che accompagnati dal sindaco Domenico Giampà, dall’ingegnere comunale Marco Roselli, il locale comandante delle guardie ecozoofile “Fare Ambiente” Francesco Caliò ed il responsabile per le emergenze nel Centro Com 13 Nino Medaglia, hanno visitato i luoghi principali del disastro e fatto un punto della situazione.
A San Pietro la strada per Maida è impraticabile qui si trova il cimitero e si hanno difficoltà anche nelle tumulazioni. Si sta lavorando per sondare la situazione del torrente “Nocelle”. La strada di “Guarna” è chiusa. In località “Janni Vecchio” evacuate le famiglie e la campagna è irriconoscibile e manca ancora l’elettricità. In località “Schiavello” non è rimasto nulla per fortuna anche qui evacuata una famiglia; il fiume “Cottola” che ha provocato ingenti danni a Maida ha interessato anche questo territorio provocando il crollo del ponte.

Il sindaco Giampà ha lavorato incessantemente e costantemente sin dall’allerta diramata dalla Protezione Civile. Insieme a lui anche Caliò, Medaglia, Roselli a seguire anche Gregorio Fiozzo responsabile dell’Arci pesca Rocca Nucifera. Dal racconto di Caliò che ripercorre i momenti dell’emergenza; traspare tutta la drammaticità dello scenario in cui si sono trovati: «è stato terribile, abbiamo rischiato tanto. Non ci sono state vittime ma è stato molto peggio del 2018. Siamo riusciti a soccorrere alcune persone rimaste in panne con le auto e portarle in salvo, nel frattempo abbiamo allertato le famiglie che si trovavano nei punti critici; abbiamo aiutato chi era più a rischio per poi appurare le criticità».

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