Alla scoperta degli Urawa Red Diamonds, la squadra della città dei bonsai che ha già battuto l’Inter
- Postato il 21 giugno 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Quando ai tifosi dell’Inter è stato detto che avrebbero sfidato i Reds, il pensiero sarà andato a Salah e Luis Diaz. Invece no, tutt’altro: Lautaro e compagni dovranno preoccuparsi piuttosto di Watanabe e Gustafson, stelle degli Urawa Red Diamonds. Reds sì, ma di Giappone. Sono gli avversari dei nerazzurri in una sfida a questo punto fondamentale per la qualificazione dopo il pareggio con il Monterrey all’esordio. Ultima spiaggia anche per i giapponesi, che nella prima partita hanno perso per 3-1 contro il River Plate. Una sfida sulla carta dall’esito scontato per l’Inter, ma gli ultimi risultati nella competizione insegnano che nulla lo è. Anche perché parliamo della squadra più vincente a livello continentale del Giappone (tre AFC Champions League) e che nel Mondiale per Club 2023 è arrivata in semifinale perdendo poi contro il Manchester City. “Obiettivi per i prossimi 25 anni? Essere i numeri uno d’Asia in ogni campo”, si legge sul sito del club.
Cenni di storia
Se avete sentito nominare la città di Saitama in Giappone sarà probabile che sia per l’Omiya Bonsai Village, museo d’arte bonsai che si trova proprio a Saitama, a 30 km di distanza dal centro di Tokyo. Ed è lì che è nata la società degli Urawa Red Diamonds nel 1950 da un circolo sportivo aziendale Mitsubishi. Un club di grande storia e tradizione, al punto da essere una delle fondatrici della J1 League, massima serie giapponese creata nel 1992. Un solo campionato nazionale vinto – nel 2006 – ma quattro Japan Soccer League (vecchio campionato nazionale) e ben 3 AFC Champions League che la rendono la squadra giapponese ad aver trionfato più volte a livello continentale e la seconda del mondo insieme al Pohang Steelers, dietro solo all’Al-Hilal.
Parliamo di una squadra che ha comunque giocato soltanto due volte in Serie B e che gioca per la quarta volta il Mondiale per Club. Nel 2006 gli Urawa Red Diamonds hanno vinto il treble nazionale: J1 League, Coppa dell’Imperatore e Supercoppa giapponese. Nel campionato attuale, invece, il club si trova in terza posizione, a 6 punti dalla vetta. Non è una novità per i giapponesi affrontare un’italiana al Mondiale per Club perché c’è già un precedente: nel 2007 infatti il Milan vinse 1-0 grazie al gol di Clarence Seedorf, ottenendo il pass per la finale. Ma c’è altro: la sfida tra Urawa Red Diamonds e Inter non sarà una prima volta. Le due squadre si affrontarono già nel 2004, quando l’Inter andò in tour in Giappone per partecipare alla Saitama City Cup, torneo internazionale amichevole che venne disputato proprio a Saitama. In quell’occasione i nerazzurri scesero in campo con tantissime riserve, in quanto in Italia si stava svolgendo un torneo estivo tra Inter, Juventus e Milan che vedeva impegnati gli altri giocatori nerazzurri. Finì 1-0 per gli asiatici.
Calciatori chiave e modulo
Tre brasiliani, uno svedese e un norvegese. Poi solo giapponesi. La rosa degli Urawa Red Diamonds ha soltanto cinque stranieri, il resto sono tutti calciatori locali. A differenza del Monterrey non c’è nessuna stella, ma c’è una vecchia conoscenza italiana: parliamo di Samuel Gustafson, centrocampista classe 1995 che ha giocato con Torino, Verona, Perugia e Cremonese. È lui uno dei giocatori da tenere maggiormente d’occhio, ma non il solo. L’idolo di casa è Shusaku Nishikama, portiere di 39 anni che gioca da 12 anni con il club giapponese. L’uomo più in forma è Ryoma Watanabe, attaccante agile tra le linee che da quando è rientrato da un grave infortunio ha segnato 6 gol in campionato (capocannoniere dei suoi).
L’allenatore è invece Maciej Skorza, allenatore polacco, che usa tanto il 4-2-3-1 anche se in modo atipico. Il suo approccio alla gara con il River Plate è stato molto difensivo e a complicare i piani dell’allenatore sono stati alcuni errori individuali importanti, aspetto che l’Inter potrà sfruttare. Non da sottovalutare invece un punto: la stagione giapponese va da febbraio a dicembre, quindi il Mondiale per Club arriva esattamente a metà annata per gli Urawa Red Diamonds, a differenza dell’Inter che è arrivata scarica fisicamente e soprattutto mentalmente. Il divario tecnico c’è ed è evidente, ma se per l’Inter prima poteva sembrare il match più semplice del girone, oggi è diventato sicuramente quello decisivo dopo il pareggio all’esordio. E occhio al pubblico: contro il River Plate c’è stata un’invasione di tifosi in maglia rossa arrivati dal Giappone.
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