“Alla Juventus c’è chi pretende senza dare niente”. Con chi ce l’ha Thiago Motta? Gli indiziati
- Postato il 27 febbraio 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’eliminazione della Juventus contro l’Empoli ai quarti di finale di Coppa Italia è stata l’ennesima delusione stagionale. Fuori ai playoff di Champions League contro il Psv ed eliminati in coppa nazionale da una squadra che ha fatto una grande partita, ma ha giocato con tante riserve di cui molte giovanissime (il 2004 Marianucci, il 2005 Bacci e il 2006 Tosto). In campionato poi, la corsa per il quarto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League è serratissima. Sì, la Juventus è in piena lotta per ottenere questo importante piazzamento, ma così come la Fiorentina, la Lazio, il Milan e il Bologna, con queste ultime due che proprio oggi si sfideranno nella gara valida per il recupero della nona giornata. Chi prevarrà tra rossoneri o rossoblù, metterà quasi fuori dai giochi l’altra, ma la lotta al quarto posto rimane in qualsiasi caso molto serrata. E Thiago Motta, per mettere una pezza a questa difficile stagione, deve al più presto trovare la giusta quadra.
Nella conferenza stampa post debacle con l’Empoli, il tecnico si è assunto le responsabilità del clamoroso ko, ma per la prima volta ha anche puntato il dito contro i suoi calciatori: “Qui c’è chi pretende senza dare niente”. L’allenatore non ha fatto nomi, ma i ragionamenti su chi possano essere i diretti interessati sono diversi. La Gazzetta dello Sport ne propone 3: Teun Koopmeiners, Nico Gonzalez e Dusan Vlahovic.
All’intervallo, Thiago Motta non ha effettuato nessun cambio. Ma ha richiamato in panchina Koopmeiners dopo neanche 10 minuti della ripresa, regalandogli così una passerella contornata dagli assordanti fischi del pubblico dell’Allianz Stadium. Il quotidiano ipotizza che l’olandese ha pagato i troppi passaggi verso il portiere, mostrando poca personalità e spirito d’iniziativa, dimostrando così di non volersi prendere alcuna responsabilità che invece avrebbe dovuto assumersi un giocatore del suo livello, pagato circa 60 milioni (bonus inclusi) dall’Atalanta con cui aveva disputato un’annata straordinaria. L’altro calciatore che Motta ha esposto ai fischi è stato Nico Gonzalez, sostituito all’ora di gioco dopo una prova incolore in cui non è stato minimamente incisivo e la bocciatura del pubblico all’uscita dell’argentino è stata evidente (e sonora).
Il terzo indiziato è nientemeno che Dusan Vlahovic. In campo per tutti i 90 minuti, il serbo è stato uno dei due calciatori (Yildiz, l’altro) ad aver sbagliato i calci di rigore finali: il tiro dal dischetto ha visto il pallone sorvolare la traversa. Il giocatore più pagato della rosa, che si innervosisce quando si accomoda in panchina e poi in campo fa lo stesso, non ha nemmeno centrato la porta. Certo, è curioso come dopo il successo di Cagliari grazie a un suo gol, Motta abbia parlato del suo rapporto con il serbo definendolo: “Straordinario, lui è un campione dal carattere forte e mentalità quindi per me è facile gestirlo”. Eppure, forse più di tutti, quando si parla di “pretendere senza dare niente” il primo nome che viene in mente è proprio quello del numero 9 bianconero, il cui futuro pare sempre più lontano da Torino.
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