Alla Casa Bianca un Musk “depotenziato”. Non avrà accesso ai dossier di massima segretezza a causa dei suoi trascorsi

  • Postato il 17 dicembre 2024
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Collaboratore e regista della nuova amministrazione Trump ma fino ad un certo punto. Il ruolo, comunque atipico, di Elon Musk nel prossimo governo statunitense potrebbe essere soggetto a importanti limitazioni. Salvo interventi del presidente, non avrà infatti le credenziali per accedere e maneggiare i dossier di massima segretezza. Come spiega il Wall Street Journal, ciò non dipende dalle origini sudafricane del fondatore di Tesla e SpaceX, ma altri “precedenti” dell’uomo più ricco del mondo.

Il primo riguarda il suo dichiarato utilizzo di sostanze stupefacenti (nel 2018 si collegò a un podcast mentre fumava marijuana e nel 2023 ha ammesso di assumere piccole quantità di ketamina sotto prescrizione medica per alleviare la depressione). Il secondo attiene ai contatti avuti in passato con potenze straniere, a cominciare dalla Russia di Putin.

Musk avrà dunque la possibilità di visionare materiale top secret ma non disporrà della possibilità di accedere a livelli ancora superiori di segretezza, neppure quando riguardano le sue stesse aziende (ad esempio sulla natura di alcuni carica trasportati in orbita dai suoi razzi). Per ottenere il livello ‘top’ Musk dovrebbe rivelare il contenuto dei contatti che dalla fine del 2022 ha con il presidente russo Vladimir Putin. Un’ analisi approfondita del suo comportamento e delle sue frequentazioni, è il timore dei suoi legali, potrebbe addirittura costare a Musk l’autorizzazione ‘top secret‘. Per questo gli stessi avvocati dell’imprenditore gli sconsigliano di tentare questa strada.
Esiste tuttavia la possibilità che il presidente eletto Donald Trump dia personalmente a Musk l’autorizzazione per l’accesso a materiali altamente classificato. La Corte Suprema ha stabilito il presidente dispone dell’autorità per controllare il flusso di informazioni sulla sicurezza nazionale, in virtù del suo ruolo di comandante in capo. Non aiuta però, nota il Wall Street Journal, l’atteggiamento disinvolto dello stesso Musk che, in un incontro pubblico a ottobre, ha definito “noiose” le informazioni top secret in suo possesso aggiungendo che “a meno che non ci sia un rischio reale per il Paese, tutte le informazioni nel governo dovrebbero essere pubbliche“.

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Il Fatto Quotidiano

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