Alessandro Onorato lancia la corsa al centro
- Postato il 21 ottobre 2025
- Politica
- Di Agi.it
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Alessandro Onorato lancia la corsa al centro
AGI - Il parterre è di quelli politicamente 'pesanti', con i sindaci delle tre grandi città amministrate dal centrosinistra, Roberto Gualtieri, Gaetano Manfredi e Silvia Salis. A riunirli all'Hotel Parco dei Principi di Roma è Alessandro Onorato, assessore al Turismo capitolino che ha avviato da mesi il lavoro per costruire la "gamba centrista" o "riformista" o "moderata", a seconda delle declinazioni, del centrosinistra. Compito tutt'altro che semplice, visti i competitor sul campo. C'è Matteo Renzi, ad esempio, che si è intestato la titolarità di questo impegno, prima con Carlo Calenda, poi da solo. C'è ancora, almeno sulla carta, Ernesto Maria Ruffini, considerato qualche mese fa il più adatto a federare quel campo. C'è Beppe Sala, altro candidato federatore, l'unico dei sindaci di centrosinistra di grandi città assente dalla convention. E poi ci sono i riformisti del Pd, ai quali la costruzione di una "tenda moderata" fuori il partito, per usare la definizione di Goffredo Bettini - seduto in prima fila ad ascoltare Onorato - appare come un gentile invito ad accomodarsi alla porta del partito.
A tentare di rassicurare tutti gli aspiranti 'federatori' è Roberto Gualtieri: "Questo non è togliere spazio a qualcuno ma allargare lo spazio per tutti. Noi vogliamo vincere le elezioni e governare bene il paese", Parole sottolineate dall'applauso della platea, compreso Giuseppe Conte, ospite a sorpresa, o quasi, della kermesse. Il rapporto tra il leader 5 Stelle e il sindaco di Roma è più che solido e risale all'ultimo governo Conte. Onorato lo ricorda elogiando il lavoro fatto dai due sul Pnrr: "Incredibile sia riconosciuto da Marine Le Pen, che per questo invidia l'Italia, e non non sia riconosciuto dal governo Meloni", osserva.
Il leader M5s si dice "fortemente interessato" al progetto civico che si propone di mettere in rete i sindaci, gli amministratori, ma anche associazioni per tradurre il consenso sul territorio in consenso nazionale. Un segnale, in vista del rinnovo della presidenza del Movimento, della volontà di Conte di dargli un respiro più ampio dello schema con Pd e Avs.
Spicca, nelle prime file, Silvia Salis, la sindaca di Genova di cui si parla già come possibile 'competitor' di Schlein e Conte per la leadership del campo largo. Interpellata dai cronisti, lei glissa, spiega che è qui "per parlare di Genova". Anche Stefano Bonaccini, presidente del Pd, rinvia il discorso: "Quando parli troppo di nomi e cognomi ti manca il tempo di parlare di contenuti e vedere su quali contenuti riusciremo ad unire".
Sul palco, pero', il discorso di Salis ha respiro nazionale: "Voglio approfittare per fare, da qui, un appello alla nostra parte: basta fare a una gara a chi è più di sinistra o a chi dice la cosa più radicale per cui bisogna dirne un'altra ancora di più. Basta fare una gara tra chi difende le forze armate, o la sicurezza, e chi non lo fa. Non è una gara. Se è una gara, è a chi sta più unito", ricordando che per la sua elezione ha accettato la candidatura purchè ci fossero "tutti i partiti".
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