Alessandro Nesta è qualcuno per cui lottare

  • Postato il 17 marzo 2025
  • Di Il Foglio
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Alessandro Nesta è qualcuno per cui lottare

C’è chi sbraita, chi si arrabbia, chi sussurra di complotti, chi fa il piangina perché i giocatori che ha non sono quelli che avrebbe voluto avere. E chi invece accetta che la realtà sia meno bella e appagante dei sogni e lavora, nonostante tutto, per regalarsi un domani meno orribile del ieri.

  

Alessandro Nesta è un allenatore dignitoso. E dignitoso nel senso di avente equilibrio, serietà e coscienza dei valori morali. Gli uomini che ha a disposizione sono quelli che sono, cioè di non eccelso valore. Quelli buoni buoni la società li ha ceduti e l’unico rimasto, Matteo Pessina, non gioca da metà novembre. Alessandro Nesta era stato esonerato, nonostante fosse riuscito a dare alla squadra una speranza, seppur labile, di salvezza. Chi lo sostituì, Salvatore Bocchetti, fece peggio, un disastro. È tornato in panchina per cortesia nei confronti di un uomo, Adriano Galliani, che lo aveva voluto, che a malincuore l’aveva esonerato. Si è rimesso a lavorare, seguendo ancora l’idea che nel calcio, soprattutto se non si ha a disposizione nessun campione e pure i buoni giocatori scarseggiano, ciò che è più importante è subire il minor numero di gol possibile.

   

Il Monza retrocederà a fine anno, difficile che possa andare diversamente. Ocio però che il Monza quanto meno è tornato a essere una formazione che lotta per qualcosa: non per la salvezza, ma per il proprio allenatore. E non è poco.

 

Questa è Ocio però, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sul campionato di calcio italiano, un piccolo breviario per evitare di prendere troppo sul serio la giornata di Serie A appena giocata

  

Un po’ quello che sta accadendo a Bologna. I rossoblù però di calciatori bravi ce ne ha e Vincenzo Italiano li sa sfruttare. Più o meno tutti. Perché rimane il problema che i centravanti con lui segnano poco, ma se in gol ci vanno tutti gli altri è questione di poco conto. Si divertono i tifosi al Dall’Ara. Si divertono perché è un bel vedere il Bologna, perché vince ed è ancora lì, quarto,  a giocarsi la qualificazione in Champions League. Davanti pure alla Juventus che sino a qualche settimana dicevano poter insidiare Inter, Napoli e Atalanta per lo scudetto. Non è andata così ed è chiaro a tutti. E pure l’Atalanta si è rivelata per quella che è: il solito abbaglio che piace ai romantici dei bei tempi passati, nei quali il campionato lo poteva vincere la Sampdoria, il Cagliari o l’Hellas Verona. L’Inter ha risolto la pratica bergamasca facilmente: uno 0-2 facile, ben di più di quanto sembra dal risultato finale.

  

Rimane il Napoli a contendere ai nerazzurri lo scudetto, anche se lo 0-0 a Venezia sembra dire il contrario. Ocio però che il Napoli contro il Venezia non si è capito come non sia riuscito a vincere, e se passerà indenne le prossime due partite contro Milan e Bologna, di grosse grane non ne avrà più. 

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Autore
Il Foglio

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