Albisola, divieto di accesso ai cani nel parco dei Conradi: la protesta delle associazioni animaliste
- Postato il 21 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Il sindaco di Albisola Superiore ha annunciato il divieto di accesso ai cani nel Parco dei Conradi, motivandolo con la presunta tutela dei bambini che frequentano l’area. Una giustificazione che ha fatto infuriare le associazioni animaliste, poiché priva di fondamento scientifico e carica di pregiudizio.
L’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) e il Partito Animalista Italiano (PAI) ricordano che “la scienza medica è unanime nel riconoscere i benefici del rapporto tra bambini e animali, in particolare cani e gatti. Non solo dal punto di vista emotivo ed educativo, ma anche immunologico. Un noto gastroenterologo e docente universitario ha recentemente dichiarato, nel corso della trasmissione Elisir (RAI3), che il miglior modo per sviluppare nei bambini un microbiota intestinale sano e resistente è proprio favorire il contatto con cani e gatti”.
“Se il problema reale era rappresentato da alcuni padroni incivili che non raccolgono le deiezioni o non tengono i cani al guinzaglio, la risposta doveva essere il controllo e la sanzione, non l’estromissione indiscriminata degli animali da un’area pubblica. Punire gli irresponsabili, non colpire tutti: questo è il principio di una gestione moderna, non una regressione culturale”.
E le associazioni aggiungono: “OSA e PAI accusano quindi apertamente la giunta albisolese di “oscurantismo istituzionale” nei confronti degli animali e dei cittadini che li amano, denunciando una politica arrogante che usa la scusa della salute pubblica per mascherare scelte ideologiche e scorrette”.
“A nulla vale vantarsi di aver affidato a un consigliere la delega alla tutela degli animali, se poi ci si gloria di aver fatto abbattere oltre cento cinghiali – anziché affrontare seriamente la gestione dei rifiuti – e si arriva persino a vietare ai cani l’accesso a un parco, sostenendo ragioni sanitarie completamente smentite dalla comunità scientifica”.
“In un momento storico in cui le città più evolute promuovono la convivenza tra persone e animali, Albisola Superiore sceglie la via dell’emarginazione e del proibizionismo. Una decisione anacronistica, miope e inaccettabile, che segna un grave passo indietro in termini di civiltà, rispetto e inclusione. Il tempo delle streghe e dei roghi è finito da secoli: qualcuno dovrebbe ricordarlo anche al sindaco” concludono.