Albenga, l’appello di Ansaldo (Anffas): “Cura dei fragili una priorità che va oltre la politica. Serve una visione di continuità”
- Postato il 8 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. “Il welfare e i servizi per le persone fragili non devono essere messi in discussione a ogni cambio di amministrazione, ma visti come un patrimonio da tutelare e migliorare nel tempo”.
È questo il monito lanciato da Luca Ansaldo, presidente di Anffas Albenga. Qualche giorno fa era stato autore di una richiesta rivolta direttamente a Regione Liguria rilanciata da IVG, mentre in questo caso che ha voluto sottolineare “l’importanza della continuità e della responsabilità nelle politiche sociali”. Un appello, il suo, rivolto ai politici e ai tecnici affinché “supportino un impegno costante e collettivo”.
“Nelle politiche sociali, a qualsiasi livello, l’importanza è mantenere i servizi che si sono creati e andare oltre i cambi amministrativi, – ha dichiarato Ansaldo. – Questo impegno di continuità deve essere preso dai politici e supportato dai tecnici perché è fondamentale per la costruzione di welfare solidi, soprattutto per le persone fragili”.
Per il presidente di Anffas Albenga, dopo anni di lavoro e impegno: “Solo attraverso un impegno costante e collettivo, che pone al centro il valore pubblico e la dignità delle persone fragili, le amministrazioni possono assicurare un progresso reale e duraturo di quanto già costruito”.
La vera sfida, secondo Ansaldo, consiste nel “superare la logica del costruire e smantellare per abbracciare una visione di continuità, responsabilità e attenzione al benessere di tutti”.
Un problema di fondo, quello della gestione dei servizi, “che troppo spesso vede la tendenza a costruire nuove strutture o avviare nuovi programmi, ma poi a trascurare la loro manutenzione e continuità con il passare del tempo e il cambio di amministrazione”.
“Questa logica, spesso motivata da ragioni politiche, – ha proseguito il presidente di Anffas Albenga, – rischia di compromettere la qualità e l’efficacia dell’assistenza offerta, mentre i servizi devono invece essere considerati un patrimonio pubblico che merita di essere preservato e migliorato nel tempo”.
“La sfida più grande per le amministrazioni è quella di spostare l’attenzione dall’ego personale o dai risultati a breve termine alla tutela del valore pubblico. Un servizio pubblico non dovrebbe essere visto come una conquista di un singolo amministratore o di un ciclo politico, ma come un investimento nel benessere collettivo“.
“La continuità di questi servizi, – ha sottolineato, – permette di garantire stabilità, fiducia e un miglioramento costante delle condizioni di vita di chi ne usufruisce. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale adottare una visione di lungo periodo, che vada oltre le logiche di breve termine e i cambiamenti politici”.
“L’evoluzione dei servizi richiede anche una cultura della responsabilità condivisa, in cui tutti i soggetti coinvolti (amministratori, operatori, cittadini), riconoscano il valore di mantenere e migliorare ciò che è stato creato. Prendersi cura delle persone più vulnerabili deve essere una priorità che travalica le appartenenze”, ha concluso Ansaldo.