Albenga, anche Vadino avrà la depurazione: ecco il progetto di collegamento tra l’impianto di pretrattamento e la fognatura
- Postato il 25 novembre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Un percorso a volte tortuoso, su una strada che molti hanno tentato di percorrere senza successo, ma che oggi porta ad un traguardo epocale: anche la sponda destra del Centa (Vadino) ad Albenga avrà la depurazione dei reflui.
Le fasi del progetto
Il sindaco Riccardo Tomatis ripercorre i passaggi che hanno portato a questo importante risultato: “Il tema della depurazione è sempre stato una priorità per la nostra Amministrazione e, prima ancora, per l’amministrazione Cangiano con cui abbiamo dato il via al percorso che ha portato alla realizzazione dell’impianto di viale Che Guevara inaugurato nel 2020. Fu in quel momento che riuscimmo a depurare il 70% dei reflui fognari di Albenga. Un traguardo importante che ha segnato un momento fondamentale per Albenga, ma che necessitava di un ulteriore impegno. L’obiettivo, infatti, è sempre stato quello di arrivare al 100% dei reflui depurati”.
“Fondamentale per raggiungere questo importante risultato è stato lo spirito propositivo che ha animato l’amministrazione ingauna e che ha consentito al Comune di Albenga di portare avanti il progetto di completamento della depurazione della Città delle Torri redatto dall’ingegner Angelo Gallea. Attraverso questo passaggio è stato possibile, infatti, aprire la conferenza dei servizi e candidare il progetto – rivisitato e revisionato – al bando per accedere al finanziamento dei fondi PNRR, poi ottenuti come da D.M. del 9 agosto 2023 n.262. A questo punto il consiglio comunale, il 19 settembre 2023, ha votato all’unanimità il parere positivo al progetto di collegamento alla depurazione del quartiere di Vadino, specificando contestualmente la necessità di trattare in conferenza dei servizi anche il collegamento dei depuratori frazionali di Bastia, Campochiesa e Salea. Mentre a ottobre la Provincia (Autorità d’Ambito) ha approvato le risultanze della conferenza dei servizi”.
“Prese in considerazioni anche le necessità di potenziare l’impianto di depurazione di Borghetto (progetto finanziato attraverso risorse relative all’investimento 4.4 in fognatura e depurazione), a maggio 2024 è stato sottoscritto un Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, la Regione e la Provincia di Savona per l’attuazione degli interventi previsti”.
Entrando nel merito del finanziamento spiega ancora il primo cittadino: “Il progetto per il collegamento di Vadino all’impianto di pretrattamento di Viale Che Guevara prevede un quadro economico che ammonta a 5.925.398,19 euro di cui 3.923.689,43 finanziati con fondi PNRR. La somma rimanente sarà co-finanziata attraverso un mutuo, ottenuto grazie all’impegno del dott. Maricone presidente APS, grazie al quale si sono superate le difficoltà riscontrate nell’addivenire alla fusione dei tre gestori operativi del servizio in provincia di Savona e attraverso 800 mila euro che verserà il Comune di Albenga. Questi 800 mila euro provengono dalle somme vincolate per la depurazione derivanti dagli introiti a suo tempo acquisiti dalle quote presenti in tariffa e destinati proprio a tale scopo”.
“Oggi siamo qui – conclude il sindaco – per sottoscrivere Protocollo di Intesa tra Comune, Provincia (Ente di Governo dell’Ato Centro Ovest) e APS (Acque Pubbliche Savonesi) e segnare ufficialmente un momento di assoluta importanza per Albenga, il territorio e l’ambiente”.
“I due progetti sono entrambi stati appaltati, sono in fase di realizzazione i progetti esecutivi e saranno cantierati agli inizi del 2025. Borghetto prevede l’ampliamento del depuratore, mentre Vadino prevede il collegamento dalla stazione fino alla zona dell’ex tribunale, via del Rogetto, e poi attraverso viale Che Guevara e viale 8 marzo fino all’impianto di depurazione, vero e proprio, di Borghetto. Il termine dei lavori è previsto entro marzo 2026 mentre il collaudo e l’accensione degli impianti entro giugno 2026”, afferma Alberto Marabotto, responsabile unico di entrambi i progetti.
“Finalmente oggi si mette un punto ad una questione che parte dal problema che questo territorio, così importante come quello della seconda città della provincia e di tutto il territorio ingauno, doveva avere un adeguato e implementato servizio di depurazione”, afferma il presidente della provincia, Pierangelo Olivieri
“Abbiamo condiviso questo progetto con un cronoprogramma molto stringente e con procedure semplificate, come prevede il PNRR. Oggi quindi è una giornata storica ma non ci fermiamo, andiamo avanti. Confido di sentire presto il sindaco per venire a vedere i lavori che vanno avanti”, conclude Olivieri.
Il processo di fusione dei gestori operativi in Aps
Dopo le tensioni e anche grazie alla capacità mediatoria di Maricone, il Consorzio Depurazione Acque di Savona, Servizi Ambientali e Sca procedono verso la fusione in Acque Pubbliche Savonesi, società a totale capitale pubblico che si occuperà dell’ ATO unico da Laigueglia a Varazze.
Il termine massimo che le società si sono date per la fusione è quello del 31 dicembre 2025, ciò ha permesso di evitata la perdita dei fondi del PNRR destinati al settore per migliorare gli impianti esistenti e perseguire i molteplici obiettivi prefissati, tra questi: l’ottimizzazione degli organi amministrativi e sociali per ridurre i costi e garantire una gestione migliore e più trasparente, effettuare interventi di maggiore respiro a livello d’ambito, accedere ai contributi di ARERA per la qualità del servizio, assegnati con l’obiettivo di reinvestire nel settore, la salvaguardia della risorsa idrica , bene che rimane pubblico, superando l’eventualità della gestione privata.
“Abbiamo concluso questo percorso di finanziamento da parte del Comune di Albenga ad APS (per quanto riguarda gli interventi di Vadino ma più in generale per quanto riguarda la tematica del PNRR) quindi oggi è una giornata ricca di soddisfazioni”, afferma Maurizio Maricone, presidente APS – Acque Pubbliche Savonesi -.
“In questo periodo, sia grazie a Servizi Ambientali e Sca, c’è stata un’attività intensa di costruzione del rapporto tra le società e di un rapporto che ci deve essere anche con il territorio. A breve costruiremo il percorso di fusione, entro la fine dell’anno avremo i dati economici e le prime bozze dello statuto della società APS e delle altre due, e dei meccanismi di funzionamento di questa società per poi procedere, entro giugno 2025, ad arrivare all’assemblea di fusione e, al 31 dicembre, con la conclusione dell’unificazione di queste aziende. Importante che ci sia sensibilità, soprattutto nel ponente, sulle tematiche degli investimenti, e che ci sia una spinta, di tutti i sindaci, sia nella direzione della fusione sia nella direzione degli investimenti che saranno da fare nei prossimi anni, per far si che questo settore sia sempre più efficiente e che dia risposte a tutti i cittadini”, conclude Maricone,
L’Ato
La legge 5/1/1994 n. 36 (Legge Galli), in seguito sostituita dal vigente D. Lgs. 152/2006, ha introdotto il concetto del servizio idrico integrato. L’ambito territoriale ottimale savonese era stato determinato con deliberazione di Consiglio Regionale n.43/1997 ai sensi della L.R. n.43/1995. Alle Province spetta il compito di coordinamento dell’autorità ed ai Comuni il compito decisionale, con diritto di voto nella Conferenza d’Ambito.
La Legge Regionale n. 1 del 24/2/2014 e s.m.i. ha operato la ridelimitazione degli ambiti territoriali ottimali con la individuazione di due ATO Centro Ovest (1 e 2, rispettivamente Ato costiero e padano). Con la Legge Regionale n.17 del 23/9/2015 l’Ato costiero Centro Ovest 1 era stato suddiviso in due ambiti territoriali ottimali (Centro Ovest 1 e 3).
La sentenza della Corte Costituzionale n.173, depositata il 17/7/2017 ha comportato la abrogazione della L.R. 17/2015 relativamente alla delimitazione del terzo Ato, ripristinando la situazione iniziale prevista dalla L.R. 1/2014, con un unico ambito costiero (ATO Centro Ovest 1) ed uno padano (ATO Centro Ovest 2).
Il ruolo della Provincia
La Provincia di Savona svolge un ruolo cruciale nella gestione dell’ATO idrico integrato. Come Ente di Governo d’Ambito, infatti, sovrintende alla gestione del servizio idrico integrato, assicurandosi che i servizi di captazione, adduzione, distribuzione, smaltimento e depurazione siano coordinati e ottimizzati monitorando peraltro l’efficacia delle attività di gestione del servizio idrico, assicurandosi che siano rispettate le normative vigenti e che i servizi siano erogati in modo efficiente e sostenibile. Inoltre elabora e approva i piani d’ambito, che includono le predisposizioni tariffarie e le strategie di gestione del servizio idrico per il periodo di riferimento.
Il progetto per il collegamento di Vadino
Diverse le fasi progettuali valutate dalla conferenza dei servizi per il collegamento di Vadino alla depurazione. La soluzione prescelta prevede che si partirà dal depuratore di Vadino che diventerà stazione di sollevamento e rilancio e spingerà i reflui, attraverso nuove condotte fognarie, verso una vasca di compensazione delle portate – sotterranea e del tutto invisibile – che sarà collocata nel piazzale dell’ex tribunale in via Bologna. Da qui i reflui di Vadino confluiranno nella rete fognaria esistente per arrivare alla stazione di sollevamento di viale 8 Marzo e poi di viale Che Guevara.
Si tratta di un progetto nuovo, all’avanguardia, che presta particolare attenzione alla tecnologia e all’ambiente (non ultime le valutazioni relative al taggin climatico, ossia al conseguimento e perseguimento degli obiettivi climatici che prevede una tecnologia green, nel caso di specie anche attraverso pensiline fotovoltaiche che alimenteranno le stazioni di sollevamento).