Albenga, allarme per la revisione della Legge sulla Montagna. Passino: “A rischio le certezze economiche per le imprese”
- Postato il 21 novembre 2025
- 0 Copertina
- Di Il Vostro Giornale
- 2 Visualizzazioni

Albenga. La revisione della Legge Montagna, che tra le altre cose individua i comuni classificati montani, solleva forte preoccupazione ad Albenga. La città delle Torri, infatti, è annoverata in questo elenco fin dal lontano 1952, quando l’allora onorevole Bolla riuscì a includerla grazie a un criterio misto, basato sia sulla conformazione territoriale che sull’importanza economica.
Ed essere classificati come Comune Montano consente alle aziende agricole ingaune di usufruire di importanti agevolazioni contributive e finanziamenti dedicati agli investimenti, fattori cruciali per la loro competitività sul mercato.
A lanciare l’allarme in merito è stato il presidente del consiglio comunale e consigliere delegato all’Agricoltura Alberto Passino: “Da circa un mese sia il Pd, sia Anci Liguria, hanno portato all’attenzione della cronaca la preoccupazione per la nostra regione. La Liguria è una lingua di terra affacciata sul mare dove la sua conformazione è ‘aspra e dura’ e la città di Albenga è economicamente parlando il suo motore agricolo”.
“Bene, grazie al ministro Calderoli il 12 settembre scorso è stata votata la nuova legge, che sì, era attesa da tempo, ma non in questi termini da ‘falce, senza il martello’ basata tutta su altimetria e pendenza del territorio. Da ipotesi già trapelate infatti, lo studio dei decreti attuativi che renderanno pienamente operativa la legge, potrebbero vedere già solo per la Liguria un taglio di 100 comuni”, ha proseguito l’amministratore ingauno.
“L’assessore e vicepresidente regionale Alessandro Piana ha smentito l’allarmismo, negando l’arrivo di bozze per il tavolo tecnico governativo. Ha assicurato che ciò che verrà sottoposto al ministro Calderoli terrà conto delle peculiarità della Liguria. Confidando quindi nelle parole di Piana, restiamo vigili e attenti su questa partita poco nota ai più, ma che per la città e la sua economia agricola rischia di essere l’inizio di una crisi di sistema”, ha concluso Passino.