Al via gli US Open 2025: Sinner e Alcaraz, altra sfida slam (e per il ranking). Musetti per le Finals, Djokovic cerca un’ultima occasione
- Postato il 24 agosto 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, atto III. È il pensiero fisso che aleggia attorno allo US Open 2025, in programma dal 24 agosto al 7 settembre. Dopo il Roland Garros, dopo Wimbledon, tutti (o quasi) chiedono, sperano, attendono il terzo capitolo della saga in una finale Slam. La rivincita della rivincita di Sinner ai Championships. L’azzurro si presenta da campione in carica e da favorito assoluto. Nessuno è al suo livello sul cemento, e la finale del Masters 1000 Cincinnati (vinta da Alcaraz per ritiro dell’altoatesino causa febbre) non può essere presa certo ad esempio. L’esito sfortunato del torneo in Ohio ha però lasciato delle conseguenze pesanti. Per evitare di fare calcoli riguardo alla prima posizione mondiale Sinner ha solo una strada: vincere il titolo. Primo passo, Vit Kopriva.
L’alternativa sarebbe l’obbligo di disputare almeno un turno in più del rivale. In gioco insomma non c’è solo il titolo, ma anche il numero 1 del mondo. New York si presenta come il teatro della resa dei conti di questa stagione. Un viatico fondamentale per chiudere il 2025 in vetta alla classifica. L’assalto di Alcaraz è arrivato al suo apice. E prova ne è il numero 1 virtuale con cui lo spagnolo inizierà questo US Open. Non ha problemi di forma, è il più vincente in stagione e a Flushing Meadows ha dolci ricordi, datati 2022: il suo primo titolo Slam, la prima volta padrone del tennis. Sinner invece si porta da Cincinnati qualche interrogativo: ha recuperato? È l’unica ombra presente sopra l’azzurro. Un dubbio che sarà chiarito in un paio di partite.
New York è un passaggio fondamentale anche per Lorenzo Musetti. Dopo i problemi fisici e le delusioni subite a Wimbledon, Toronto e Cincinnati, il carrarino è costretto a dare una sterzata per ravvivare l’obiettivo Atp Finals di Torino. Un traguardo che fino a tre mesi fa sembrava quasi scontato, ma che adesso risulta quanto mai in bilico. Musetti è nono nella Race, attualmente fuori dagli otto posti disponibili per l’ultimo torneo della stagione: 2.680 punti, 75 meno di Alex De Minaur ottavo, 435 in più di Casper Ruud decimo. Serve quindi un torneo importante. Uscire prematuramente anche dallo US Open potrebbe mettere a forte repentaglio la sua presenza a Torino.
La meta da puntare sono i 400 punti dei quarti di finale, dove potrebbe trovare Sinner. Non sarà facile, le incognite non mancano, così come le difficoltà che ancora ci sono nel decifrare il cemento nordamericano. In più c’è il tabellone, con il sorteggio che non è stato clemente, mettendo di fronte all’azzurro la prospettiva di un ottavo contro Jack Draper e di un primo turno tra i più insidiosi in assoluto, contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard. Servirà insomma la migliore versione di Musetti. Quella che non si è più vista dal Roland Garros.
Chi invece allo US Open non cerca punti per le Finals ma un’ultima occasione è Novak Djokovic. Dopo Wimbledon, il serbo ha preferito non prendere parte ai Masters 1000 di Toronto e Cincinnati per recuperare energie e preparare l’ultimo Slam della stagione. Forse l’ultimo treno utile per agguantare il tassello che manca nella sua carriera: il record assoluto di 25 Major vinti. Nole ha 38 anni e nel 2026 andrà per i 39, con Sinner e Alcaraz che verosimilmente continueranno a progredire nella loro crescita.
Per compiere questa ultima impresa Djokovic avrà bisogno di diversi incastri positivi. Il primo si è già verificato. Il sorteggio lo ha messo dalla parte di Alcaraz, un rivale contro cui parte sfavorito, ma che Nole sa di poter battere trovando la giornata eccezionale. La finale alle Olimpiadi di Parigi 2024 e, soprattutto, i quarti di finale all’Australian Open 2025 sono lì a dimostrarlo. Ma prima di arrivare a un’ipotetica semifinale contro lo spagnolo, il serbo dovrà affrontare un quarto di tabellone disseminato di ostacoli, da Taylor Fritz a Holger Rune; da Francis Tiafoe a Jakub Mensik. E pure l’esordio contro Leaner Tien non sarà banale.
E gli altri? Quante chance possono avere i vari Fritz, Shelton o Zverev? Sono poche. La distanza da Sinner e Alcaraz è al momento troppo netta, e per batterli dovranno trovare la giornata della vita e allo stesso tempo sperare che l’azzurro e lo spagnolo non siano al top. Tra questi però quello su cui c’è maggiore curiosità è senza dubbio Shelton. Un po’ per il fatto di giocare in casa (qui ha già fatto semifinale nel 2023), un po’ per la recente vittoria a Toronto, la prima dello statunitense in un Masters 1000.
Gli altri azzurri – New York accoglie una folta compagine italiana, che va ben oltre Sinner e Musetti. Purtroppo non ci sarà Matteo Berrettini, ancora alla prese con i suoi fastidi fisici. Ci sarà invece Flavio Cobolli, da cui ci si aspettano grandi cose. Per lui esordio leggero sulla carta contro un qualificato o un lucky loser. Chi invece non ha pescato bene sono Matteo Arnaldi e Luca Nardi. Per il primo c’è Francisco Cerundolo, per il secondo Tomas Machac. Luciano Darderi (reduce da un’ottima estate) se la vedrà con Rinky Hijikata, mentre Mattia Bellucci attende il Juncheng Shang. Ci sarà anche Lorenzo Sonego, chiamato a dare una scossa a un’annata andata affievolendosi. Il torinese attende Tristan Schoolkate.
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