“Al Grande Fratello dentro i polli trovai messaggi vietati. Mi davano 100mila lire al giorno in gettoni d’oro. Li ho dati a mia zia”: lo rivela Lorenzo Battistello

  • Postato il 5 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Lorenzo Battistello è un cuoco, ma ha conosciuto la popolarità durante la prima edizione del “Grande Fratello“, che è stata vinta nel 2000 da Cristina Plevani. Oggi Battistello vive a Barcellona dal 2011 “sono un consulente ed opero nel mondo della ristorazione. Lavoro per grossi brand che vogliono inserirsi nel mercato spagnolo. Parallelamente curo catering, eventi e realizzo show cooking”, ha dichiarato a Fanpage. Inevitabilmente con Lorenzo si traccia un bilancio anche del reality show più famoso al mondo.

“Oggi i concorrenti colgono l’importanza delle inquadrature, per noi non era così. – ha detto -. Nessuno di noi si preparava per la puntata del giovedì sera. Io per l’intera permanenza non misi mai le scarpe. A malapena ci truccavamo, non sapevamo come l’Italia ci vedesse. Anche il famoso confessionale per noi non aveva grossa importanza, lo percepivamo come un obbligo. Non immaginavamo come i nostri sfoghi potessero essere usati all’esterno”.

E ancora: “Noi non ricevevamo visite, né messaggi di parenti o amici. Non c’erano suite e tuguri e la sera del collegamento con lo studio potevamo usufruire solo dell’audio”. Ma la fama era dietro l’angolo: “Intuimmo qualcosa quando iniziarono a lanciarci oggetti dall’esterno. Motivo per cui piazzarono delle reti per impedire che ci pervenisse altra roba. Servì relativamente, visto che arrivarono a mettere dei biglietti dentro ai polli. Facevamo la spesa e dal supermercato da cui il programma si riforniva mi arrivò un messaggio con il risultato di Torino-Sampdoria”.

Uscito dalla Casa però non è stato tutto rose e fiori: “Il Grande Fratello dava molta visibilità, ma non la credibilità professionale. Il Lorenzo cuoco non veniva visto bene dai colleghi ristoratori. ‘Ho studiato, sono preparato’, ripetevo. A loro non interessava. Ero e rimanevo quello del Grande Fratello. I media non sapevano come curare la nostra immagine, non sapevano se saremmo stati un valore aggiunto per una determinata azienda”.

Poi il discorso si è sposato sui soldi: “Noi della prima edizione fummo sfortunati. Il grosso dei guadagni lo facemmo nel 2001 e con il passaggio dalla lira all’euro si dimezzò il valore del denaro (…) Per la permanenza in casa ricevetti 100mila lire al giorno in gettoni d’oro. Mia zia credo ne abbia qualcuno, glielo regalai. In proporzione al clamore di quel periodo, non ho incassato cifre enormi. Certo, senza il Gf forse non sarei riuscito ad aprire il mio primo ristorante a 30 anni. Una volta usciti dalla Casa, avevamo una sorta di esclusiva con Mediaset, ma non contratti veri e propri”.

La popolarità invece era palpabile: “Posso garantirti che se fossi uscito a passeggiare con Fiorello, le persone avrebbero circondato me e non lui. Una volta a Roma venni portato via da piazza di Spagna a causa della folla che si era creata e dovetti nascondermi in un negozio. Andavo in discoteca e mi ritrovavo 5mila persone che mi osannavano, mi recavo allo stadio e la gente urlava il mio nome. Ci sono miei carissimi amici che ogni tanto me lo ricordano per pigliarmi per il culo”.

Poi i riflettori si sono spenti: “Lasciai il mondo dello spettacolo perché mi resi conto che non ero portato per quel mestiere. Non ero telegenico, non possedevo un buon accento e non avevo le giuste caratteristiche. Perché insistere? Ognuno ha percorso la sua strada. Ammiro Rocco Casalino per quello che è riuscito a fare. Ha avuto determinazione muovendosi in un contesto non semplice, mentre altri hanno fatto le loro scelte, tutte rispettabili. Per quel che mi riguarda, sono un imprenditore”.

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