“Aiutaci a tornare a casa”, Aias Savona lancia la campagna per la raccolta fondi per ristrutturare la sede
- Postato il 9 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Aiutaci a tornare a casa”. Al via la campagna di raccolta fondi presentata da Aias Savona questa mattina nella Sala Rossa di Palazzo Sisto per ristrutturare la vecchia sede. Come noto, a causa della necessità di procedere con alcuni lavori di ristrutturazione nella sede di via Famagosta, oggi inagibile (circa 400 mila euro), l’associazione si è spostata in via Nizza dove deve far fronte a costi di gestione molto alti.
La cifra posta come obiettivo è 475mila euro in un anno e mezzo (entro marzo 2027), che sarebbe l’importo dei lavori insieme a quello degli affitti: “I tempi dei lavori andranno rispettati altrimenti non ce la possiamo fare”, sottolineano dall’associazione.
Aias, Associazione Italiana Assistenza Spastici, da oltre 50 anni è presente a Savona e Cairo, e si occupa di erogare trattamenti riabilitativi (come ad esempio fisioterapia, logopedia, neuropsicomotricità) a bambini e ragazzi (in totale tra le varie sedi sono presi in carico oltre 300 minori) con disabilità e deficit sia motori che cognitivi. Conta 21 dipendenti e diversi volontari. Presenti l’assessore alle politiche sociali del Comune di Savona, Riccardo Viaggi, la presidente di Aias Maria Luisa Madini, il consigliere Aias Massimo Pacini, i genitori e i ragazzi.
La presidente di Aias evidenzia l’importanza del ruolo dell’associazione: “Se dovessimo chiudere i battenti sicuramente Asl2 non riuscirebbe ad assolvere ai nostri compiti. Abbiamo sostenuti costi rilevanti per affidare le indagini geognostiche della struttura, non abbiamo ancora un progetto esecutivo. Tra tre progetti abbiamo scelto il meno costoso: indicativamente tra i 350 e i 450mila euro”. E aggiunge: “L’obiettivo di questo incontro sia quello di cercare di aprire ulteriormente le porte“.
Il consigliere Massimi Pacini spiega: “La struttura è diventata inabitabile, ora siamo in via Nizza con i conseguenti costi mensili di affitto. Le opzioni erano tre: ristrutturarla, fare i lavori con la certificazione antisismica, buttarla giù e sostituirla con un prefabbricato. I lavori con le certificazioni antisismica, antincendio ed energetica avrebbero comportato una spesa di 1 milione e 200mila euro, strada che abbiamo escluso per i costi eccessivamente alti”.

Sull’ipotesi di finanziamenti regionali: “Siamo convenzionati – spiega la presidente -, ma siamo considerati privati. Quindi non possiamo accedere a queste risorse”. Il 15 si terrà la conferenza dei sindaci dove sarà presente anche l’assessore Massimo Nicolò: “Con la nostra delibera – spiega Viaggi – metteremo le premesse per permettere alla Regione di poter intervenire, sarà il primo tassello per aiutare l’associazione”.
Viaggi prosegue: “La casa è un posto dove ci si trova tranquilli, in questo caso parliamo di un percorso di 50 anni. Per questo ancora di più è casa. Su questo tema non ci sono colori politici e ha trovato condivisione ampia. L’amministrazione farà tutto quello che è nelle sue possibilità, poi servirà un aiuto della Regione e anche dalla cittadinanza. Questo è un patrimonio e vogliamo vada avanti per un numero di anni significativo“.
Andrea, un genitore che usufruisce dei servizi, si unisce all’appello: “Mia figlia è entrata in Aias che aveva 10 mesi, ora ha 8 anni. Io credo di poter parlare a nome di tutti i genitori: il lavoro di Aias per i nostri figli è indispensabile. Io come genitore mi sento a casa, bisogna fare il massimo”.
Un mese fa in Regione si era tenuto un confronto con i sindacati. Nell’occasione le sile sindacali avevano chiesto “proposte e soluzioni concrete perchè i tavoli non bastano più”.