AI e porti: l’Autorità Portuale raddoppia gli investimenti in sicurezza e digitalizzazione
- Postato il 7 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Nel corso del convegno “AI Meets the Sea, L’intelligenza Artificiale applicata all’Economia del Mare”, che si è tenuto oggi, martedì 7 ottobre, a Palazzo Spinola a Genova, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, nel corso del suo intervento ha annunciato un significativo incremento degli investimenti dedicati alla trasformazione digitale e alla sicurezza dei porti.
Nel bilancio previsionale 2026, gli stanziamenti per il Port Community System — la piattaforma che gestisce i flussi informativi e logistici delle merci — passeranno da 1,5 a 3 milioni di euro. Contestualmente, saranno di circa due milioni le risorse destinate alla cybersecurity. “Sono investimenti indispensabili — ha dichiarato Paroli — perché i porti moderni non devono difendersi solo dai rischi fisici, ma anche da quelli digitali.”
Paroli ha evidenziato come l’intelligenza artificiale stia modificando in profondità il settore marittimo-portuale, distinguendo tra la dimensione a mare e quella a terra. Rievocando una traversata atlantica compiuta nel 2015 a bordo di una nave cargo, ha ricordato come già allora i sistemi predittivi consentissero di evitare tempeste e salvare vite umane. “L’intelligenza artificiale — ha spiegato — non serve solo a tracciare la rotta più breve, ma a prevedere i pericoli e garantire la sicurezza della navigazione. Oggi è uno strumento quotidiano per evitare tempeste e aree a rischio, incluse quelle soggette a fenomeni di pirateria.”
Sul fronte terrestre, Paroli ha sottolineato il ruolo crescente dell’AI nella gestione dei terminal, dove automazione e capacità di calcolo ottimizzano stivaggio e operazioni di banchina. “L’intelligenza artificiale non è davvero intelligente, ma è imbattibile quando si tratta di calcolare e ottimizzare. Nei grandi porti europei è già una realtà consolidata.”
Un’attenzione particolare è stata dedicata alla cybersecurity, considerata una delle sfide più urgenti per i sistemi portuali. Paroli ha spiegato come l’AI consenta oggi di rilevare e prevenire attacchi informatici, isolando in tempo reale le aree da cui provengono minacce senza compromettere l’operatività. “Un attacco informatico può paralizzare un terminal per settimane. Difendere i dati significa difendere la credibilità e la funzionalità del porto che è asset strategico internazionale.”
L’intelligenza artificiale è anche uno strumento di sostenibilità ambientale. A Genova, oltre trenta corsi d’acqua riversano sedimenti nei bacini durante le piogge intense, riducendo i fondali e ostacolando la navigazione. Grazie a modelli predittivi, sarà possibile individuare in anticipo le aree di accumulo e intervenire tempestivamente, rendendo più efficienti le operazioni di dragaggio e tutela ambientale.
Sul fronte della sicurezza fisica, Paroli ha citato l’uso crescente dei droni come “sentinelle aeree”, capaci di monitorare per ore aree sensibili e segnalare in tempo reale eventuali anomalie. “Un porto sicuro è un porto attrattivo”, ha ribadito.
Nel suo intervento, il Presidente ha affrontato anche il tema più delicato legato all’AI: la responsabilità umana nel suo utilizzo. “I punti di debolezza non sono soltanto dell’intelligenza artificiale, ma anche di chi la interroga e le chiede risposte”, ha affermato, sottolineando come i rischi maggiori non derivino unicamente dagli algoritmi, ma dal loro impiego inconsapevole.
Richiamando la sua precedente esperienza professionale da avvocato, ha ricordato i primi casi di uso improprio dell’AI in ambito legale, a partire dal noto episodio americano del 2023 in cui un legale presentò in tribunale sentenze inesistenti generate automaticamente. Episodi simili si sono verificati anche in Italia nel 2025, a Civitavecchia e Torino, dove giudici hanno accertato l’utilizzo di documenti giuridici falsi prodotti da sistemi di AI. “Questi casi dimostrano — ha spiegato Paroli — che l’intelligenza artificiale tende ad assecondare chi la interroga, e per non deludere può anche inventare. È programmata per compiacere, non per contraddire: un rischio enorme se non c’è controllo umano.” Collegando la riflessione al mondo portuale, Paroli ha ricordato che anche nei porti l’AI viene già utilizzata per analisi predittive sulla durabilità delle infrastrutture. “È fondamentale che le valutazioni prodotte da questi sistemi siano realmente affidabili.
Nella parte conclusiva del suo intervento, il Presidente ha lanciato un messaggio chiaro: “Dobbiamo continuare a far lavorare i nostri neuroni. L’intelligenza artificiale può rispondere in pochi secondi, ma può anche creare problemi enormi se non è guidata dall’uomo. Il futuro dei porti e delle infrastrutture deve restare fondato sull’intelligenza umana, verificata e responsabile.”

Al convegno è intervenuto anche il presidente della Regione Marco Bucci: “L’intelligenza artificiale non può essere un fine, ma deve essere un mezzo per ottenere risultati che abbiano ricadute di tipo economico, sociale e ambientale. Si tratta di una novità che avrà un impatto determinante sul nostro futuro, lo sta già avendo sul nostro presente, e lo avrà anche sulla blue economy. Ci sono decine e decine di possibilità e attività su cui potrà essere impiegata l’intelligenza artificiale: dal caricare una nave a definire una rotta. È necessario migliorare l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla Blue Economy per non restare indietro, per cogliere le opportunità che questa nuova tecnologia ci offre, come hanno sempre fatto i liguri e i genovesi, che hanno dato al mondo invenzioni e innovazioni capaci di cambiare il modo di lavorare e commerciare, penso alle assicurazioni e alla banca”.