“Ai Campi Flegrei la situazione ormai è critica ma nessuno ci dice cosa fare. Dobbiamo scappare? Tutto è lasciato al caso”: la rabbia di Lello Arena
- Postato il 14 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Ormai a Napoli c’è una continuità negli eventi sismici e quindi chi sta in città e sente questo fenomeno si aspetta che qualcuno che sa gli dica cosa fare, gli spieghi come affrontare la situazione nel caso in cui il terremoto dovesse arrivare addirittura a una magnitudo di 5. Ma purtroppo la situazione è un po’ inerte, ferma. Sappiamo che ce ne saranno altre ma nessuno ci dice che dobbiamo fare. Dobbiamo scappare?”. È un grido d’allarme, misto a rabbia e ironia, quello lanciato da Lello Arena all’Adnkronos, dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 che, la scorsa notte, ha colpito i Campi Flegrei e Napoli.
L’attore e comico napoletano, pur non essendo in città al momento del sisma (“Stanotte non ero a Napoli ma in viaggio”), ha subito contattato amici e parenti: “Ho fatto subito un giro di telefonate per vedere se stessero bene e fossero al sicuro e tranquilli. La scossa è stata veramente forte ed è stata sentita da tutti“. Una situazione, quella dei Campi Flegrei, che Arena conosce bene: “Io vivo a Roma ma lavoro a Napoli e quindi vado almeno tre volte a settimana a prendermi un po’ di scosse anche io”, ironizza. “Spesso mi sono trovato nella zona di Fuorigrotta e Bagnoli e quando hai 100 ragazzi con te che stanno lì a studiare e arriva uno sciame sismico, l’unica cosa che puoi fare è usare il buon senso”.
Ma è proprio la mancanza di informazioni chiare e di un piano di emergenza strutturato a preoccupare l’artista: “Questa situazione va avanti da anni“, denuncia, “e la nostra città viene sempre un po’ abbandonata. È sempre stato così e nulla è mai cambiato veramente”. “Ogni volta che c’è un terremoto la popolazione scende in piazza, poi c’è uno sciame di assestamento ma tra questa e la prossima scossa arriverà qualcuno a dare indicazioni chiare su come comportarsi?”, si chiede Arena. “Mi rendo conto che la situazione è complessa e di non facile gestione, ma bisogna dare più sostegno a chi, magari con dei bambini piccoli, si trova spiazzato ed è costretto a scendere in strada senza neanche sapere se è la cosa giusta da fare”. Quindi conclude, con l’ironia amara che lo contraddistingue: “Ci diano delle indicazioni, facciano dei comunicati seri e attendibili. Dobbiamo scappare? Restare? Non possiamo essere in balia degli eventi. È vero che noi napoletani siamo abituati ad improvvisare, ma se uno sa che si deve preparare da solo, perché non c’è modo di essere assistiti tra una scossa e l’altra, sarebbe meglio che ce lo facessero sapere”.
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