Agnelli, al tribunale di Thun è il giorno di Elkann. Il testamento della nonna e l’eredità: ecco su cosa è il processo
- Postato il 20 novembre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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THUN (Svizzera) – È arrivato quando erano passati 15 minuti dopo le 8: dentro al palazzo di giustizia c’erano già sua madre, Margherita Agnelli e sua sorella, Ginevra Elkann Al Tribunale di Thun (Cantone di Berna) è il giorno di John Elkann, chiamato a testimoniare davanti alla giudice Amelie Meyes Schürch al processo nel quale si deve decidere, almeno per la giustizia elvetica, la legalità o meno del testamento di sua nonna, Marella Agnelli Caracciolo.
Una dichiarazione di ultime volontà che ha indicato in John e i fratelli Lapo e Ginevra gli unici eredi della vedova di Gianni Agnelli, escludendo la figlia Margherita, madre dei tre Elkann, e i loro fratellastri nati dal matrimonio della secondogenita dell’Avvocato con Serge de Pahlen. Una vicenda giuridica intricata che si svolge tra l’Italia (dove è in corso una causa civile a Torino e sta per concludersi l’inchiesta penale nella quale John e i suoi due fratelli sono indagati per truffa ai danni dello Sato per evasione fiscale e mancato pagamento della tassa di successione) e la Svizzera. Dove sono in corso, invece, quattro processi civili: uno a Ginevra e tre diversi a Thun.
Tutte queste cause sono legate alla presunta residenza svizzera di Marella Caracciolo che le avrebbe consentito di fare testamento secondo il codice elvetico che aveva anche regolato, nel 2004, il pattato transattivo e l’accordo successorio con il quale Margherita e la madre Marella avevano definito il contenzioso riguardo all’eredità miliardaria del “signor Fiat”.
La figlia dell’Avvocato, però, contesta che la residenza di Marella in Svizzera fosse davvero valida (è necessario infatti che chi la rivendica trascorra almeno sei mesi più un giorno nel paese straniero). L’indagine dei pm di Torino, in particolare, avrebbero dimostrato che ciò non è mai accaduto per la vedova di Gianni Agnelli: grazie, in particolare, a documenti sequestrati nello studio del commercialista di famiglia, Gianluca Ferrero (presidente della Juventus e anche lui indagato nell’inchiesta dell’eredità) e nei cassetti della scrivania della segretaria che un tempo assisteva Marella Caracciolo e oggi è dipendente di John Elkann.
Il processo svizzero che questa mattina vedrà la deposizione del presidente di Stellantis, denominato “Thun2”, riguarda proprio la validità del testamento di Marella Caracciolo del 2011 e delle due aggiunte (l’ultima è del 2014 e la vedova dell’Avvocato è morta il 23 febbraio 2019): documenti tutti redatti dal notaio svizzero Urs von Grunigen, anche lui indagato a Torino. L’azione civile è stata avviata dai tre fratelli Elkann contro la madre per far ribadire dalla giustizia elvetica la piena validità di quegli atti.
Adesso, però, sull’intera vicenda e anche sul possibile esito del processo svizzero potrebbero pesare le vicende penali italiane e i loro recenti sviluppi. John Elkann e i suoi due fratelli, infatti, a settembre hanno versato 183 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate italiana. In qualche modo accettando che le tasse di successione (e anche alcune evasioni fiscali) legate al patrimonio della nonna, ricostruito dai pm e dalla Guardia di Finanza, spettassero al fisco italiano. In cambio, il presidente di Stellantis ha ottenuto il parere favorevole della procura torinese sulla sua richiesta di “messa alla prova” presso le scuole salesiane come tutor e formatore. Se così sarà (la gip dovrebbe decidere il 28 novembre prossimo) il reato di Elkann si estinguerà dopo 10 mesi di lavori socialmente utili.
Tutto questo, e in particolare la ricostruzione dei pm attorno agli “artifizi e raggiri” sulla presunta residenza svizzera dei Marella Caracciolo, avranno effetti sul dibattimento di Thun? La giudice svizzera, infatti, dovrà dire per prima cosa se ritiene che la questione della validità del testamento ricada nella giurisdizione elvetica o, se tenuto conto di tutto ciò che è emerso in Italia, debba essere decisa nel processo civile in corso a Torino che riprederà agli inizi di dicembre.
Da lunedì scorso, nel Tribunale di Thun sono in corso le audizioni delle parti. Quattro giorni fa sono comparse Margherita Agnelli e Ginevra Elkann e, questa mattina, toccherà all’erede del “signor Fiat” alla guida dell’impero economico della dinastia. Oltre a loro, hanno deposto sia domestici che assistevano Marella Caracciolo sia sue antiche conoscenze che la frequentavano abitualmente a Villa Frescot, la residenza italiana dei coniugi Agnelli sulla collina torinese.
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