Aggressioni e false percezioni: il Como vola in classifica ma i numeri dicono che meriterebbe di più

  • Postato il 25 novembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni

21 punti, 17 gol fatti, 7 subiti e un sesto posto in Serie A che, alla fine, può quasi stargli un po’ stretto. Il Como di Fabregas sta assumendo una fisionomia sempre più precisa che i dati confermano e che lo stesso allenatore ha voluto tracciare anche dopo la vittoria netta e convincente contro il Torino. “Questa è la nostra forza” ha detto dopo il 5-1 rifilato ai granata senza troppo bisogno di interpretazioni.

“Ci sono giocatori giovani, con fame e talento da far crescere. Ci saranno alti e bassi, ma sono contento e spero che sia solo l’inizio”, è il manifesto che ai microfoni di Sky ha voluto rendere ancora più chiaro. E che i numeri, appunto, dimostrano.

Aggressione e false percezioni

Il primo punto che emerge, è quello dell’aggressione. Che ancora non coincide con un numero di gol adeguato rispetto alla produzione di gioco che durante i 90 minuti viene espressa. Soccerment conferma che il Como sia al primo posto in Serie A per pressing, costringendo le avversarie a una media di 12.72 passaggi indietro ad azione: vuol dire che tanti ne servono per chiunque affronti i lombardi, per provare a superarli.

Tantissimo. Importante anche la percentuale di pressing nel terzo offensivo: 3,89 rispetto a una media di 0,73. Un dato inequivocabile. Tutto questo porta a un inevitabile alto numero di expected Goals: 1.31 nei 90’, che spesso derivano da azioni laterali o da giocate individuali. Il Como, anche per le caratteristiche dei singoli, spicca infatti nel numero dei dribbling tentati: sono 16,58 a partita, un dato che porta al primo posto di questa speciale classifica rispetto a tutta la Serie A.

Un marchio di fabbrica che, abbinato alle doti di aggressività, porta il Como a essere la seconda miglior difesa di tutto il campionato, dietro solo alla Roma (6 gol, contro i 7 dei lombardi) e davanti al Milan (9). Un numero che non stona rispetto alle caratteristiche elencate sopra e che dimostra ancora una volta come certe percezioni (quelle di una squadra con tanti giocatori offensivi e spesso votati all’attacco) possano portare in qualche caso fuori strada. Perché la squadra di Fabregas concede 1,02 expected Goals a partita. Molti meno rispetto a quanto un gioco tanto propositivo potrebbe portare a pensare.

Protagonisti e clausole

Si parlava di giocate individuali: i protagonisti, in questo senso, sono tanti, giovani e di bellissime prospettive. Contro il Torino, gli esterni Jesus Rodriguez (20 anni) e soprattutto Addai (anche lui ventenne) hanno fatto la differenza. E non ci si stupisce, soprattutto visto il dato dei dribbling di cui sopra. Ma alla fine, c’è sempre anche il timbro di Nico Paz.

Lo spagnolo a soli 21 anni è davvero il leader della squadra: quando si illumina, il Como cambia pelle. Lo dimostrano i 5 gol segnati (uno anche ai granata) e i 4 assist in 12 partite. Le sue prestazioni sono così in crescita da aver alimentato le voci su una possibile recompra già per questo gennaio da parte del Real Madrid, la squadra in cui è cresciuto.

Prospettiva improbabile, per non dire proprio impossibile. Per Paz, la clausola è valida solo a giugno e ha una quotazione di soli 9 milioni di euro (che saliranno a 10 nell’estate 2027). Vero, il Como può accettare anche altre offerte, che il Real dovrebbe o pareggiare o per le quali incasserebbe il 50% sulla cessione. Ma anche in questo caso, non ci sono scenari simili all’orizzonte.

Le due società stanno anzi trattando per provare a risolvere anticipatamente la questione: il Como dovrebbe comprare, con una quotazione da concordare, ogni diritto sportivo sul giocatore, liberandosi così dalla recompra a favore del Real che incasserebbe denaro fresco da reinvestire sul mercato. Di questo, per ora, si parla. E non di addii anticipati. Perché Paz, per Como, rappresenta il presente. E anche un piccolo pezzo di futuro.

L'articolo Aggressioni e false percezioni: il Como vola in classifica ma i numeri dicono che meriterebbe di più proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti