Aggressione fascista a Sestri, Rixi dopo il ritiro della denuncia: “Il fascismo a Genova è una montatura”
- Postato il 17 aprile 2025
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- Di Genova24
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Genova. Arrivano le prime reazioni alla notizia delle incongruenze riscontrate nel racconto del sindacalista che ha denunciato di essere stato vittima di un’aggressione di matrice fascista la mattina del 15 aprile.
Tra i primi a commentare la notizia, oltre che la decisione del sindacalista di ritirare la denuncia “per la pressione emotiva subita”, c’è il deputato e viceministro al Mit Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria: “Il fascismo a Genova è una montatura. I veri rigurgiti d’odio arrivano dai professionisti dell’antifascismo. A pochi giorni dal 25 aprile, data che dovrebbe unire il Paese nella difesa della democrazia, assistiamo all’ennesimo teatrino dell’odio organizzato da chi dell’antifascismo ha fatto una carriera. Un odio strumentale, costruito ad arte, e smentito dai fatti. Con buona pace della retorica da corteo, a Genova i fascisti non ci sono più dal 1945. Oggi c’è una maggioranza democratica di centrodestra, scelta liberamente dai cittadini, che lavora ogni giorno per dare forza a Genova e ai genovesi. Chi semina odio non ha nulla da insegnare sulla libertà”.
Anche Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati e candidata vicesindaco del centrodestra, capolista di Orgoglio Genova – Bucci – Noi Moderati, ha commentato gli ultimi sviluppi della vicenda: “Da cronista ancora prima che da politica avevo provato amarezza e stupore nel leggere le incongruenze riscontrate dalle forze dell’ordine nel racconto del sindacalista che aveva denunciato di essere stato vittima di un agguato fascista a Genova, scatenando la reazione sdegnata della popolazione, alla quale non avevo esitato ad unirmi nell’immediatezza. Adesso sono sconcertata nel sapere che, solo dopo che tale racconto non ha trovato riscontro ma piuttosto lacune e contraddizioni, la denuncia è stata ritirata. Uno sconcerto che diventa ancor più profondo pensando alle tante vittime che in Italia hanno pagato anche con la vita il clima di odio politico. Su simili argomenti non può esserci spazio per equivoci o leggerezze né per alimentare il minimo sospetto che fatti di un’eventuale gravità siano frutto di basse strategie elettorali. Il problema, rispetto a quanto abbiamo assistito in queste ore, non può essere neppure ridotto alla stigmatizzazione di una fuga di notizie, come leggo, né a un doppiopesismo sulla fuoriuscita di stralci di atti giudiziari”.
“Ci stiamo avvicinando al 25 aprile che è un momento talmente importante e serio della storia della nostra Repubblica antifascista da meritare tutt’altro rispetto – conclude Cavo – Mi auguro che quanto accaduto sgombri questa giornata da ogni equivoco, da ogni ipotizzato clima di odio che non sta certamente dalla nostra parte, e non appartiene alla nostra città, ma renda questa ricorrenza davvero una festa per tutti noi che crediamo nella libertà (e in coloro che si sono sacrificati per garantircela) e nei valori della Costituzione”.
Più dura l’assessora comunale Francesca Corso, che punta il dito direttamente “sulla sinistra, che per muovere i genovesi in piazza, insiste sullo spauracchio del fascismo, quando il fascismo non c’é. Lo fanno perché non hanno argomenti e il programma della loro candidata a sindaco in realtà è vuoto. La Cgil, anziché chiedere scusa ai genovesi, ha democristianamente diffuso un comunicato in cui dice di avere ‘assoluta fiducia negli organismi inquirenti, nella magistratura e nelle Istituzioni’. Il tutto, guarda caso, proprio durante la campagna elettorale. In realtà la ‘violenza fascista’ a Genova è uno spauracchio e appare un teatrino al quale la candidata a sindaco del centrosinistra partecipa recitando la sua parte. I veri rigurgiti d’odio, peraltro organizzato, semmai arrivano dai professionisti dell’antifascismo che su questo hanno fatto carriera”.
“Se le indagini dovessero confermare che si tratti di una bufala, sarebbe molto grave. E dimostrerebbe, ancora una volta, la pericolosità di questa sinistra genovese che emette sentenze prima ancora delle indagini – aggiunge l’assessora comunale allo Sport, Alessandra Bianchi – E pericolosamente, ragiona in modo ideologico. A Genova c’è solo un estremismo: quello rosso, quello davanti al quale pd, avs e 5s chiudono sistematicamente gli occhi. Inoltre, la superficialità della candidata ‘civica’ Salis nel valutare quanto accaduto e la sua immediata presa di posizione ideologica preoccupano non poco visto visto il ruolo che aspira a ricoprire seppur, come si vede, priva delle dovute competenze”.
“Sbandierate in comizi, parole ad effetto sui social, accuse lanciate senza costrutto e senza verifiche: ecco cos’è successo – è il commento di Carmelo Cassibba, coordinatore di Vince Genova – la sinistra ha preso una voce di corridoio, l’ha trasformata in un attacco di campagna elettorale, invocando l’antifascismo come fosse uno slogan da stadio, senza mai mostrare una prova concreta dell’avvenuta aggressione. Ora quel castello di carte è crollato: indagini in corso, nessuna denuncia. I genovesi sono stati presi in giro. Mi dispiace sinceramente, sono antifascista e l’ho sempre sostenuto apertamente, e vedere che, proprio nei giorni che ci avvicinano al 25 aprile, una ricorrenza che dovrebbe unire senza distinzione politica, succede tutto questo, lascia l’amaro in bocca, dispiace veramente. Ma in tutto questo dov’è D’Angelo? Qual’e la sua posizione a riguardo? Proprio lui che non ha perso un attimo per dare dei fascisti ai suoi colleghi di centrodestra. Confido nelle indagini perché i cittadini meritano chiarezza. Vergogna a chi ha pensato di prenderli in giro, e vergogna a chi crede che basti urlare per far passare in secondo piano il vuoto pneumatico del programma che il centrosinistra ha presentato alla città”.
“Un episodio così grave, che giustamente genera sdegno, condanna unanime e la reazione dei cittadini, prima di essere enfatizzato dovrebbe essere verificato in ogni dettaglio – dice il capogruppo e consigliere di Orgoglio Liguria Giovanni Boitano – Oggi il ritiro della denuncia dopo i riscontri delle forze dell’ordine autorizzano tutti i dubbi sul fatto che l’episodio sia stato frutto di ricostruzioni inesatte e forzate se non addirittura di fatti inesistenti. E questo rappresenterebbe la peggior offesa che si possa fare nei confronti di chi, per la libertà, ha davvero sacrificato la propria vita. A commento di fatti non verificati, nei giorni scorsi, abbiamo ascoltato dalla sinistra e in prima persona dalla sua candidata sindaca, dichiarazioni che offendono la città di Genova, con riferimenti a un clima di intolleranza sulla cui esistenza – lo ripetiamo – era doveroso attendere l’esito delle indagini. Oggi auspichiamo che dalle stesse voci arrivino dure parole di condanna verso chi ha solo contribuito a innalzare il livello di indignazione in città per un fatto che ha poi ritrattato”.