Aggredita una passeggera sul treno per Arcore: il responsabile trasferito al CPR di Torino

TORINO – È stato trasferito in via d’urgenza al Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di Torino il 26enne protagonista della violenta aggressione avvenuta su un treno diretto ad Arcore, la sera del 3 novembre scorso. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati di aggressione e danneggiamento, è stato individuato e fermato dalla Polizia Ferroviaria dopo alcune giornate di ricerche.

Il provvedimento, disposto dal questore di Monza e della Brianza e in linea con la normativa in materia di immigrazione, prevede che il giovane resti nella struttura piemontese fino al completamento delle pratiche di rimpatrio.

La gestione dei rimpatri e delle posizioni di irregolarità sul territorio italiano, sottolineano fonti investigative, restano una fase delicata e complessa, ma la decisione del questore di Monza e Brianza punta a garantire una gestione concreta ai crescenti episodi di violenza sui treni.

L’aggressione sul treno per Arcore

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 26enne avrebbe colpito una giovane passeggera a bordo di un treno regionale diretto ad Arcore, la quale si è difesa con dello spray al peperoncino che teneva con sé.

L’episodio, avvenuto lunedì sera, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza a bordo dei mezzi pubblici e in particolare sui treni lombardi, spesso teatro di episodi di violenza.

Dopo alcuni giorni di ricerche, l’uomo è stato riconosciuto alla stazione di Carnate dagli addetti alla sicurezza di Trenord, che hanno subito allertato la Polizia Ferroviaria. Gli agenti lo hanno bloccato e condotto negli uffici del Gabinetto di Polizia Scientifica per le procedure di identificazione e foto segnalamento.

Un passato di violenze e provvedimenti

Non era la prima volta che l’aggressore si rendeva protagonista di episodi di violenza. Qualche mese fa, a Palermo, aveva minacciato con un coltello una giovane donna all’interno di un bar. In seguito a quell’aggressione, il questore del capoluogo siciliano gli aveva imposto un foglio di via obbligatorio per quattro anni, vietandogli il ritorno in città. Un provvedimento che non ha però interrotto l’escalation di comportamenti aggressivi.

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