Affidopoli lucana: l’opposizione incalza Bardi sulla trasparenza
- Postato il 8 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Affidopoli lucana: l’opposizione incalza Bardi sulla trasparenza

Aumentano ancora le richieste di chiarimenti sull’ “affidopoli lucana”. I consiglieri di centrosinistra chiedono chiarezza a Vito Bardi sullo scandalo affidamenti e sul ruolo dei dirigenti pubblici lucani.
SULL’ “affidopoli lucana” non basta una «risposta ordinaria». Né da parte del governatore Vito Bardi né dei dirigenti alla guida degli enti coinvolti nello scandalo degli affidamenti alle associazioni fantasma.
AFFIDOPOLI LUCANA, LA POSIZIONE DELLE OPPOSIZIONI IN CONSIGLIO
Lo hanno ribadito, ieri, venerdì 7 novembre, i consiglieri regionali di opposizione al gran completo.
In una nota a firma congiunta gli esponenti del centrosinistra lucano hanno sollecitato un riscontro all’interrogazione presentata due settimane orsono. Quindi hanno chiesto un incontro col governatore per un chiarimento su questo e altro. Incluso le «improprie prese di posizione nel dibattito istituzionale» attribuite al capo dell’Azienda sanitaria di Matera, Maurizio Friolo. In relazione all’acceso botta e risposta ingaggiato dei giorni scorsi con un esponente politico quale è l’ex sindaco M5s di Matera, Domenico Bennardi.
CHIESTO INCONTRO CON IL GOVERNATORE BARDI
«Le parole e i toni del recente confronto tra il consigliere comunale Domenico Bennardi e il direttore generale dell’Asm Friolo sui ritardi dei progetti Pnrr in materia sanitaria, ci inducono ad una riflessione più ampia sulla impropria funzione dei manager pubblici che, affrettandosi a dare risposte non richieste, su questioni che spettano alla politica, alcune volte travalicano i compiti che attengono ai propri ruoli. Mentre in altri casi mantengono il silenzio quando si tratta di fornire chiarimenti dovuti su atti amministrativi quantomeno opachi».
LE RICHIESTE DELL’OPPOSIZIONE, SERVE PIÙ TRASPARENZA
Questo l’incipit della nota a firma: Alessia Araneo (M5s), Antonio Bochicchio (Psi), Angelo Chiorazzo (Bacc), Roberto Cifarelli (Pd), Piero Lacorazza (Pd), Piero Marrese (Bp), Viviana Verri (M5s) e Giovanni Vizziello (Bacc).
«Se da un lato i dirigenti esternano considerazioni non consone al ruolo istituzionale e talvolta anche non rispettose, se non invadenti, nelle funzioni di controllo attribuite al Consiglio regionale, nulla si dice su procedure ora oggetto di revoche ufficiali da parte di alcuni enti coinvolti».
AFFIDOPOLI LUCANA, LA TELEFONATA RAMUNNO – BOCHICCHIO E IL NODO ARPAB
Così ancora i consiglieri di minoranza, con un un velato riferimento alla telefonata, rivelata dal Quotidiano del Sud, tra il direttore generale dell’Agenzia regionale per l’ambiente Donato Ramunno e il consigliere Bochicchio. Telefonata in cui il primo mostrava una certa insofferenza per le delucidazioni pretese dall’opposizione regionale sulle commesse assegnate dall’Arpab alle due associazioni fantasma al centro del caso “affidopoli”.
OPPOSIZIONI: «BARDI TUTELI LA CREDIBILITÀ DELLA REGIONE»
«Non è nostro compito entrare nelle procedure amministrative e non diamo sentenze, l’abbiamo detto dal primo momento, ma forse è anche nostro compito, nell’interesse generale, chiedere al presidente Bardi di tutelare al meglio la Regione, la sua integrità e imparzialità». Proseguono Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri e Vizziello. «Se l’annunciata verifica del presidente Bardi porterà ad una risposta tardiva, e peraltro anche a seguito di alcuni provvedimenti di revoca di affidamenti, il rischio è che potrebbe cambiare la natura della responsabilità; resta il dubbio se in questo tempo trascorso il presidente Bardi abbia indotto o meno scelte ed indirizzi. Altrimenti non ci spieghiamo tutto questo tempo passato dall’annuncio della verifica agli esiti della stessa che avrebbe potuto portate ad una risposta più celere alla nostra interrogazione, e quindi alle lucane e ai lucani».
«RISPOSTA ORDINARIA NON BASTA», IL RISCHIO DI UNA REGIONE SENZA BUSSOLA
«Ciò che non ci aspettiamo – aggiungono ancora i consiglieri di opposizione – è una risposta ordinaria poiché davvero il rischio di una Regione senza bussola e con una confusione di ruoli rischia di minarne la credibilità e l’autorevolezza. La risposta del direttore Friolo al consigliere Bennardi, così come altri episodi più o meno gravi, è l’evidenza di uno scivolamento “protettivo” verso il governo regionale e “reattivo” verso la politica o una certa politica, in particolare di centrosinistra? Non vogliamo indugiare su fatti specifici, ma sollevare una questione politica che rischia di trascinare anche parti della società lucana dentro questo agone»
«Le stagioni politiche cambiano, si alternano anche le rappresentanze, ma restano le istituzioni e le comunità. Che si alzi il tono della dialettica e del confronto politico nell’alveo democratico rende vitali le istituzioni, ma crediamo sia arrivato il momento di evitare che dopo 6 anni e mezzo di governo Bardi, la Regione sfiguri il proprio ruolo accentuando i carrettieri della gestione a scapito della pianificazione e programmazione, sfumando, pericolosamente, la separazione tra politica ed amministrazione».
AFFIDOPOLI LUCANA, SERVE UN CAMBIO DI ROTTA
«Non abbiamo detto un parola sui diversi rilievi della Corte Conti come quelli sulla nomina dei direttori generali, anche se in sede istituzionale abbiamo sollevato più di qualche perplessità. Non tocca a noi giudicare». Ribadiscono Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri e Vizziello. «Tuttavia se le spie si accendono riteniamo che non sia più possibile far finta di nulla scegliendo, ribadiamo, il terreno politico per dare un nostro contributo chiaro e responsabile alla nostra Regione».
«Vorremmo – concludono – che il presidente Bardi con altrettanta responsabilità, chiarezza e concretezza colga questa nostra posizione; per queste ragioni chiederemo come minoranza di incontrarlo».
Il Quotidiano del Sud.
Affidopoli lucana: l’opposizione incalza Bardi sulla trasparenza