Aeroporto, Linea Condivisa: “Un’infrastruttura moderna ma senza voli resta una cattedrale nel deserto”
- Postato il 17 marzo 2025
- Politica
- Di Genova24
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Genova. “L’inaugurazione della nuova ala dell’aeroporto Cristoforo Colombo rappresenta senza dubbio un miglioramento infrastrutturale. Più spazi, un terminal moderno e funzionale, servizi ampliati. Tuttavia, ci chiediamo: a cosa serve un aeroporto rinnovato se poi mancano i voli e i collegamenti con il territorio restano inadeguati? Non è un caso che molte e molti liguri continuino a preferire Pisa o Milano per partire, segnale di un problema di fondo che non può essere ignorato”.
Lo dichiarano Gianni Pastorino, consigliere regionale e rappresentante di Linea Condivisa, Rossella D’Acqui, presidente di Linea Condivisa e Filippo Bruzzone, consigliere comunale e rappresentante di Linea Condivisa.
“Oggi celebriamo una nuova infrastruttura, ma la vera sfida è rendere l’aeroporto di Genova davvero utile alle cittadine e ai cittadini e competitivo sul piano nazionale e internazionale – dice Gianni Pastorino – La realtà è che il Cristoforo Colombo resta un aeroporto troppo piccolo per ambire a un ruolo centrale nel panorama nazionale e troppo poco connesso per rappresentare un’alternativa credibile rispetto agli scali più vicini. Se da un lato si parla di rilancio e sviluppo, dall’altro si taglia il personale e si lascia invariata una rete di trasporti del tutto insufficiente. È una contraddizione evidente che dimostra, ancora una volta, la mancanza di una visione strategica per la Liguria e Genova”.
“A questo si aggiunge un altro tema allarmante: il rischio di un declassamento dello scalo. Nonostante le rassicurazioni del viceministro Rixi, il Ministero dell’Interno ha previsto il passaggio dell’aeroporto di Genova dalla categoria 8 alla 7 secondo la classificazione Icao, con una conseguente riduzione del personale, tra cui otto vigili del fuoco – aggiunge Rossella D’Acqui – Questo provvedimento è stato giustificato sulla base dei dati di traffico ma se il traffico è basso il problema non è ridurre i servizi, bensì rilanciare l’aeroporto con più destinazioni e migliori connessioni con la città. Ci chiediamo: come si concilia questa ‘riorganizzazione’ con la volontà di fare del Cristoforo Colombo un vero hub strategico per il nostro territorio?”.
“La questione dei collegamenti resta centrale. A Torino è stato appena inaugurato un servizio ferroviario con l’aeroporto a prezzo calmierato – conclude Filippo Bruzzone – Qui a Genova, invece, l’unico progetto in campo è un tapis roulant di due chilometri che, forse, verrà realizzato. Ma è davvero questo il massimo che possiamo aspettarci? Un sistema di trasporto pubblico più efficiente, magari con una metropolitana estesa fino all’aeroporto, migliorerebbe drasticamente l’accessibilità e l’attrattività dello scalo. Inoltre la posizione strategica di Genova tra il Nord Italia, la Francia e il Mediterraneo potrebbe fare del Cristoforo Colombo un nodo chiave, se solo si investisse in una visione di lungo termine che integri trasporto aereo, ferroviario e portuale”.