Aereo precipitato a Isola del Cantone, per i periti fu un errore umano sulla rotta

  • Postato il 20 dicembre 2025
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Genova. Sarebbe stato un errore umano a causare la morte del sovrintendente Riccardo Muci e dell’istruttore di volo Giuseppe Gabbi, precipitati a Isola del Cantone il 2 aprile mentre viaggiavano a bordo di un ultraleggero, dopo essere partiti da Mazzè (Torino) alla volta di Sutri (Viterbo). La notizia è riportata dall’Ansa.

Nessun malore del pilota e nessun guasto tecnico, è quanto emerso dalla consulenza medico legale di Camilla Tettamanti e da quella cinematica di Marco Borri, professore di Meccanica del volo al Politecnico di Milano.

I documenti sono stati consegnati nei giorni scorsi alla pm Paola Calleri, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, e agli avvocati dei familiari delle vittime (i legali Gino Salvatori e Gianluca Cracas per i parenti di Muci, Bruno Ciccarelli e Michele Artese per Gabbi). In pratica, il pilota avrebbe sottovalutato le condizioni meteo avverse che c’erano in Liguria e sarebbe andato incontro alla perturbazione che avrebbe poi causato l’incidente.

Il velivolo, un ultraleggero biposto Promecc Freccia, era stato acquistato da Muci proprio quel giorno. L’uomo aveva chiesto all’istruttore di pilotarlo fino a Sutri. Secondo quanto previsto dalle norme, a ogni passaggio di proprietà è obbligatoria una sorta di revisione, fatta in officine specializzate, che certifichi che l’aereo sia in regola.

Dalla documentazione raccolta, dunque, non sono emerse responsabilità di terzi. La Procura potrebbe a questo punto chiedere l’archiviazione in tempi stretti.

Il sovrintendente Muci, a 31 anni, il 7 agosto 2018 bloccò il traffico sul raccordo di Bologna per un incendio divampato dopo l’esplosione di un tir e salvò, così, la vita a decine di automobilisti, rimanendo ferito e ustionato alla schiena. Per quel gesto eroico, il presidente Sergio Mattarella lo aveva nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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Genova24

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