Adesso il medico di base diventa a pagamento: quanto costerà farsi visitare per l’influenza

  • Postato il 13 luglio 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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È una svolta significativa quella che riguarda l’accesso alle prestazioni sanitarie di base in Italia: da quest’anno, la visita dal medico di base non sarà più gratuita come negli anni passati, ma diventerà un servizio a pagamento.

Questa novità, che sta già suscitando un acceso dibattito tra i cittadini e gli esperti del settore, si inserisce in un quadro più ampio di riforme e misure volte a sostenere il sistema sanitario nazionale, ma rischia di creare nuove difficoltà per chi necessita di cure semplici come quelle per l’influenza o una tosse.

Il nuovo sistema di pagamento per la visita dal medico di base

Da luglio 2025, infatti, per una visita dal medico di base sarà necessario pagare una tariffa che varia in base alla regione di residenza e alla tipologia di prestazione richiesta. Secondo quanto riportato da fonti ufficiali, il costo minimo per una visita standard si aggira intorno ai 15 euro, mentre per visite urgenti o con ricetta medica il prezzo può salire fino a 30 euro.

Questa decisione nasce dalla necessità di fronteggiare le crescenti spese sanitarie e di migliorare l’efficienza del servizio, ma implica una vera e propria riorganizzazione delle modalità di accesso alle cure primarie. In particolare, la messa a pagamento delle visite dal medico di base rappresenta una novità assoluta rispetto al passato, quando tali prestazioni erano garantite gratuitamente all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

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Medico di base a pagamento – Blitzquotidiano.it

L’influenza stagionale, così come altri disturbi comuni quali la tosse e il raffreddore, rappresenta una delle principali cause di accesso al medico di famiglia durante i mesi più freddi. Con l’introduzione di questa nuova tariffazione, molte persone potrebbero decidere di evitare la visita, rischiando di trascurare sintomi che potrebbero invece evolvere in condizioni più gravi.

Gli esperti sottolineano che, se da un lato la misura può contribuire a ridurre gli accessi impropri e quindi alleggerire il carico sul sistema sanitario, dall’altro potrebbe generare un aumento delle complicanze dovute a diagnosi tardive. La preoccupazione è soprattutto per le fasce di popolazione più fragili, come anziani e persone con patologie croniche, che potrebbero rinunciare alle cure per motivi economici.

La decisione di introdurre un ticket per la visita dal medico di base ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, alcune regioni hanno accolto positivamente la misura, considerandola uno strumento utile per razionalizzare le risorse e migliorare la qualità delle prestazioni. Dall’altro, associazioni di pazienti e sindacati medici denunciano il rischio di creare una barriera economica che penalizza chi ha meno possibilità di sostenere costi aggiuntivi.

Il Ministero della Salute ha chiarito che, in casi di comprovata difficoltà economica, sarà possibile accedere a esenzioni o a un sistema di rimborso parziale del costo della visita, ma i dettagli operativi di queste misure sono ancora in fase di definizione e varieranno da regione a regione.

Parallelamente, si sta lavorando a soluzioni innovative per garantire un accesso più efficiente e meno costoso alle cure primarie, come l’implementazione di visite telematiche e servizi di consulenza online, che potrebbero rappresentare un’alternativa valida per chi deve gestire sintomi lievi e vuole evitare spostamenti.

In questa fase di transizione, sarà cruciale monitorare l’impatto della nuova tariffazione sull’utilizzo dei servizi sanitari e sulla salute della popolazione, per adeguare tempestivamente le politiche e garantire un equilibrio tra sostenibilità economica e accessibilità delle cure.

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Autore
Blitz

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