Addio Real Madrid: Ancelotti, il futuro è da ct del Brasile

  • Postato il 29 aprile 2025
  • Di Panorama
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La storia con il Real Madrid finita, da decidere solo tempi e modi di un addio ormai metabolizzato dopo sei anni pieni di trofei e record, divisi in due momenti storici differenti. Carlo Ancelotti è pronto alla prossima sfida che lo porterà in Brasile sulla panchina delle Seleçao che deve rinascere dalle ceneri di uno dei periodo più bui della sua storia, sovrastata dai successi dell’Argentina e con talento sparso senza ordine e che aspetta un gestore che lo sappia disciplinare. Come e quando, dipende e certamente non solo dalle esigenze della federazione brasiliana che da mesi ha scelto Ancelotti e ora stringe perché vorrebbe averlo per sé subito, in tempo per gli impegni di qualificazione mondiale di giugno.

Sulle modalità ci sarà da discutere. Chi è vicino ad Ancelotti assicura che il destino con il Real Madrid è scritto, ma il tecnico italiano non farà nulla per anticipare l’esito della storia e continua a pensare all’oggi che significa mettere nel mirino una rincorsa quasi impossibile al Barcellona in Liga. C’è un Clasico da giocare a metà maggio che potrebbe riaprire la corsa al titolo e sarebbe il modo migliore di salutare Madrid confermandosi vincente come mai nessuno in passato, aprendo anche la strada a un futuro ritorno da dirigente quando sarà arrivato il momento di abbandonare la carriera da allenatore.

Non è detto che quel giorno sia lontano. Ancelotti ha sempre detto di sognare la panchina di una nazionale importante prima di andare pensione: quella dell’Italia non è disponibile a meno di (non auspicabili) disastri di Spalletti sulla strada del Mondiale 2026 mentre quella del Brasile è a portata di firma. Addirittura i media brasiliani danno per fatto l’accordo fino al 2026 con opzione al 2030 per coprire due Mondiali e dare ad Ancelotti la possibilità di riportare la Seleçao dove è storicamente abituata a stare e cioè in cima al mondo. Stipendio da 10 milioni di euro, busta paga a livello dei top club europei, e carta bianca perché la crisi in cui è precipitato il calcio brasiliano non sembra risolvibile se non dal numero uno dei gestori di campioni.

Una sfida che piace ad Ancelotti – non l’ha mai negato -, ma che deve nascere sotto i migliori auspici. Che sia sulla panchina del Real Madrid nel Mondiale per Club statunitense di giugno e luglio è difficile da immaginare, ma lo stesso vale per lo scenario che lo vede impegnato da subito con la nazionale del Brasile, magari per indirizzare da remoto le convocazioni in vista della doppia sfida di giugno con Ecuador e Paraguay.

Il futuro brasiliano di Carletto significa, però, anche un’altra cosa: è quasi impossibile un suo ritorno in Italia dove ci sono i due grandi amori della sua vita che, seppure per motivi diversi, avrebbero mille motivi per pensare a lui. Milan e Roma sono a caccia del tecnico delle prossime stagioni, con progetti sportivi che sarebbero perfetti per l’esperienza e le capacità di uno degli allenatori più vincenti della storia, con un carisma enorme e grande credibilità da spendere nei confronti delle due tifoserie. Allo stato attuale non risultano contatti, anzi. Ranieri e i Friedkin paiono orientati altrove mentre Furlani sta ancora conducendo il casting per il direttore sportivo. La suggestione del rientro di Ancelotti in Serie A sembra, dunque, destinata a rimanere tale.

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Panorama

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