Addio buche stradali, il nuovo asfalto che si ripara da solo nato con l’AI

  • Postato il 22 aprile 2025
  • Curiosità
  • Di Virgilio.it
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Uno dei problemi che da sempre attanagliano le strade di tutto il mondo sono le buche. In alcuni casi possono diventare davvero pericolose. La colpa è spesso dovuta all’usura delle strade o banalmente a dei lavori non fatti nella giusta maniera. Per questo motivo un gruppo di scienziati dell’Università di Swansea e del King’s College di Londra, insieme a ricercatori cileni hanno messo in piedi una nuova soluzione che potrebbe risolvere tutto e salvare in un certo senso anche delle vite.

Spesso, infatti, soprattutto in Italia, queste buche hanno causato dei terribili incidenti. Grandi città come ad esempio Roma, dove la viabilità è sempre complicata da gestire, le buche sono diventate una vera e propria piaga. Queste non solo sono pericolose per motorini e moto, ma diventano deleterie anche per le vetture che ci incappano dentro, portando a inevitabili guai meccanici.

Nuovo tipo di asfalto

Questa nuova trovata però potrebbe finalmente risolvere tutti i problemi. È stato sviluppato, infatti, un nuovo tipo di asfalto, capace di rigenerarsi da solo, senza alcuna opera di manutenzione umana. Questa tecnologia è stata realizzata sulla base dell’AI di Google Cloud e sfrutta dei materiali sostenibili, capaci di ripararsi in maniera del tutto automatica.

L’asfalto che utilizziamo attualmente deriva dal petrolio greggio e tende con il tempo a indurirsi, diventando più fragile, con la possibilità che si formino al proprio interno delle spaccature che con il tempo danno vita alle buche che noi tutti conosciamo. Questa nuova tecnologia però interviene proprio nella fase delle crepe andando a ricucirle così che queste non si allarghino. Si tratta di una vera e propria svolta, visto che questa novità allunga di molto la vita del manto stradale e soprattutto permette di risparmiare ingenti somme di denaro sulla manutenzione.

In laboratorio i risultati sono stati davvero superlativi. In particolare il nuovo asfalto ha dato prova di riuscire a invertire il processo degenerativo e di occludere le piccole fessure in meno di 1 ora. Nel materiale stradale sono state integrate spore del licopodio clavatum (Lycopodium clavatum). Queste, sottoposte al carico dei veicoli in transito, rilasciano un olio naturale che ammorbidisce l’asfalto e permette di riempire più rapidamente le micro-fessure che si vanno a formare.

Novità e tanti benefici

Questa novità però diventa un’ottima notizia anche per l’ambiente. L’utilizzo di scarti di biomassa per la realizzazione dell’asfalto autorigenerante fa diminuire le emissioni di carbonio generate ogni anno dall’industria delle infrastrutture stradali. Per questo motivo, anche se siamo solo nella fase di sviluppo di questa nuova tecnologia, c’è grande ottimismo sul fatto che possa rappresentare una vera e propria svolta a livello globale.

La tecnologia può rappresentare sicuramente un aiuto importante in tal senso. Di recente è stata anche sviluppata un’applicazione (Anomaleet), che riesce a controllare costantemente l’usura del manto stradale. Uno strumento tecnologico sicuramente importante, che magari unito a questo nuovo tipo di asfalto potrebbe rendere le nostre strade super sicure. Tutte queste novità potrebbero decretare un enorme risparmio di denaro non solo per gli automobilisti, ma anche e soprattutto per la spesa pubblica.

Autore
Virgilio.it

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