Addio ai test d’ingresso a Medicina, ecco come si prepara l’Unical
- Postato il 16 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
Addio ai test d’ingresso a Medicina, ecco come si prepara l’Unical
Addio ai test d’ingresso, come funzionerà l’ingresso a Medicina negli atenei italiani che si stanno preparando, ecco cosa accadrà in Calabria all’Unical
Medicina, stop al numero chiuso: ma è proprio così? La notizia – dopo il via libera del Parlamento alla legge delega per la riforma dell’accesso al corso di laurea – è rimbalzata così tra titoli, post social e alcune dichiarazioni dei politici. Chiariamo però subito un aspetto: il numero chiuso – meglio, numero programmato – non scompare da Medicina (e Odontoiatria e Veterinaria). Tutti i corsi in Italia continueranno ad avere una soglia di posti disponibili, assegnata dal ministero dell’Università in accordo con quello della Salute e che tiene conto delle richieste delle Regioni e della sostenibilità dei singoli atenei.
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Ad essere archiviato dalla riforma è il quiz d’ingresso, il test a risposta multipla croce e delizia di tutti gli aspiranti medici da qualche decennio. Tutti dentro, quindi, per il primo semestre. E con tutti intendiamo una media di 65mila aspiranti camici bianchi: in tanti almeno parteciparono lo scorso anno al solo test di luglio, con 22mila posti circa disponibili.
Le università hanno sufficienti spazi? E come funzionerà poi la selezione? Cosa succederà, ad esempio, all’Unical? Vediamolo per punti, in base alle informazioni per ora rese disponibili da ministero e addetti ai lavori.
ADDIO TEST D’INGRESSO A MEDICINA, IL SEMESTRE FILTRO
Si parla di semestre, ma nei fatti sarà un trimestre. Si prevede che i corsi aperti a tutti saranno erogati da settembre a novembre. Gli insegnamenti saranno individuati dal Governo nel decreto legislativo che sarà il Consiglio di ministri ora a stendere e deliberare, rispettando i principi stabiliti dal Parlamento nella legge delega. Ma saranno tutte discipline comuni a più corsi d’ambito medico-scientifico.
Terminati i corsi, inizierà una sessione di esami, verosimilmente a dicembre, secondo un calendario unico nazionale. I programmi dei corsi, così come gli esami, saranno «standardizzati». Come si svolgeranno e come saranno corretti è tutto da stabilire: sarà materia del decreto legislativo e dei successivi decreti ministeriali attuativi. Non saranno però quiz, visto che la ministra Bernini sul punto è stata chiara e ha detto che proprio non ne vuol più sentir parlare. Gli aspiranti studenti di Medicina dovranno sostenere tutti gli esami previsti, collezionare i relativi crediti formativi e confidare di raggiungere, con i risultati ottenuti, un buon posto nella graduatoria che sarà, ancora una volta, nazionale. A quel punto, in base alla posizione, alle preferenze indicate e ai posti disponibili, si verrà assegnati a una sede e ammessi al secondo semestre.
Chi resta fuori, in media i due terzi dei candidati secondo i dati degli anni passati, potrà immatricolarsi («anche in sovrannumero» dice la legge delega) a un corso di laurea indicato come seconda scelta nel momento in cui si è iscritto al primo semestre di Medicina. Gli esami sostenuti a dicembre saranno considerati validi anche per il nuovo corso, «purché siano stati conseguiti tutti i crediti formativi» previsti.
GLI ATENEI RIUSCIRANNO AD ACCOGLIERE TUTTI?
Il dubbio, più che legittimo, riguarda soprattutto i mega atenei, già oggi a corto di spazi. La legge delega per ora demanda al Governo «l’individuazione di criteri di sostenibilità per l’iscrizione al primo semestre, commisurati alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università». È probabile che venga autorizzata la didattica in modalità mista, quindi con attività in presenza e altre on line. Ma serviranno comunque aule da destinare a tutti gli iscritti al primo semestre.
ADDIO TEST D’INGRESSO A MEDICINA, COME SI PREPARA L’UNICAL
Per l’Università della Calabria, ad esempio, di che numeri parliamo? È difficile per ora fare una stima. L’unico dato da cui possiamo partire è il numero di candidati che lo scorso anno sostenne il test all’Unical: 1.100. Non tutti naturalmente avevano indicato l’Unical come sede di prima scelta per l’immatricolazione. Tra quei 1.100 candidati c’erano ad esempio aspiranti iscritti a Milano, Bologna o Roma, che hanno sostenuto la prova a Rende perché più vicina a casa.
Difficile prevedere come si regoleranno ora con i corsi del primo semestre. Sceglieranno di restare vicino a casa per le lezioni iniziali, per trasferirsi poi nel secondo semestre? Oppure, se la loro ambizione è entrare in un determinato ateneo fuori regione, sceglieranno di seguire anche lì i corsi del semestre a libero accesso? Insomma, la fase di prima attuazione della riforma sarà un vero e proprio stress test.
I TEMPI DELLA RIFORMA
La legge delega assegna 12 mesi al Consiglio dei ministri per l’adozione del decreto legislativo. Tuttavia, la ministra ha fatto intendere che i tempi saranno rapidi e che l’obiettivo è varare la riforma già con il prossimo anno accademico. Questo significa tempi serrati – entro l’estate? – per l’adozione del decreto legislativo e dei successivi decreti attuativi.
Il Quotidiano del Sud.
Addio ai test d’ingresso a Medicina, ecco come si prepara l’Unical