Addio a Voice of America e alle altre emittenti finanziate dagli Usa nel mondo, Trump congela i fondi e congeda i giornalisti
- Postato il 17 marzo 2025
- Politica
- Di Blitz
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L’amministrazione Trump ha messo in congedo i giornalisti di Voice of America e di altre emittenti finanziate dagli Stati Uniti, congelando bruscamente media decennali considerati da tempo fondamentali per contrastare le offensive informative russe e cinesi. Centinaia di dipendenti di Voa, Radio Free Asia, Radio Free Europe e altre emittenti hanno ricevuto un’e-mail nel fine settimana in cui si dice che saranno banditi dai loro uffici e dovranno consegnare i pass stampa e le attrezzature fornite dall’ufficio.
Trump ha già smantellato l’agenzia per gli aiuti internazionali (Usaid) e il dipartimento dell’istruzione. Con questo nuovo ordine esecutivo ha elencato l’Agenzia statunitense per i media globali tra gli “elementi della burocrazia federale che il presidente ha valutato non necessari”. La Casa Bianca ha quindi affermato che i tagli garantiranno che “i contribuenti non saranno più responsabili della propaganda radicale”, segnando un drammatico cambiamento di tono verso le reti create per estendere l’influenza degli Stati Uniti all’estero. Si tratta infatti di emittenti nate in molti casi per combattere la propaganda nazista e quella sovietica in Europa, con le radio che sono state utilizzate anche per preparare il campo allo sbarco degli Alleati durante la seconda guerra mondiale.
Harrison Fields, portavoce della Casa Bianca, ha scritto “arrivederci” su X in 20 lingue, una frecciata alla copertura multilingue delle testate giornalistiche.

Spenta anche Voice of America Ucraina
Anche tutti i dipendenti del servizio ucraino di Voice of America sono stati sospesi, con conseguente sospensione delle trasmissioni. L’annuncio è arrivato su Facebook da Ruslan Petrichka, il responsabile del servizio ucraino di Voice of America. “Al momento, Voice of America Ucraina ha sospeso le trasmissioni. Tutti i dipendenti sono stati sospesi dal lavoro. Non si sa ancora cosa accadrà dopo”, ha scritto Petrichka, ringraziando i colleghi per il “fantastico lavoro svolto in tutti questi anni”.
A Praga c’è invece la sede di Radio Free Europe/Radio Liberty. Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky ha dichiarato che intende discutere con i suoi omologhi dell’Ue la possibilità di sostenere le trasmissioni dell’emittente tramite un finanziamento da parte dell’Ue. “È nell’interesse dell’Europa che queste trasmissioni continuino” ha dichiarato il capo della diplomazia ceca Lipavsky, sottolineando che Radio Free Europe/Radio Liberty sostiene le forze democratiche in Europa orientale e in Asia.
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