Addio a Fulco Pratesi, morto a 90 anni il fondatore del Wwf Italia noto per le battaglie contro lo spreco d’acqua. “La doccia? Mai”

  • Postato il 1 marzo 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del Wwf Italia, è morto nella notte in una clinica romana. Aveva 90 anni. “Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti“, scrive il Wwf Italia in un comunicato, stringendosi ai figli Isabella, Carlo Alberto, Francesco e Olympia e a tutti i suoi nipoti.

“Nato a Roma nel 1934 e sfollato nella prima infanzia con la famiglia nella proprietà di campagna nel viterbese, è entrato presto a contatto con la natura – ricorda l’associazione -. Dopo un’infatuazione giovanile per la caccia, convertì il suo interesse per la natura e gli animali nella conservazione. La sua seconda vita iniziò nel 1963, nelle foreste dell’Anatolia, in Turchia, dove si era recato a caccia. Gli si parò di fronte un’orsa con tre piccoli. Fu un incontro ‘folgorante’ come lui stesso lo ha definito”, e che “gli fece cambiare totalmente prospettiva. Tornato in Italia, vendette il fucile e acquistò una macchina fotografica”. Poi, “saputo della nascita del World Wildlife fund in Svizzera, li contattò per far nascere la sezione italiana. ‘Ma dovrà trovare lei i soldi necessari al progetto’ fu la risposta. Con famiglia e già 4 figli, non era facile. Riuniti alcuni amici illuminati nel suo studio di architetto, nacque nel 1966 il Wwf Italia, con pochi soldi e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita”.

Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di leggi per la tutela della natura italiana, dalla legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. “Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del WWF che amava e conosceva una per una”, si legge ancora. Pratesi è stato anche parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi.

Turbato dalla siccità che periodicamente colpisce varie zone d’Italia, Pratesi era molto noto per le sue scelte di vita radicali in nome del risparmio idrico. “Mi lavo meno possibile“, raccontava nelle interviste. “Con una spugnetta bagnata d’acqua fredda e appena una goccia di sapone. Faccia, ascelle, parti basse”. La doccia? Mai, da almeno 60 anni. Il bagno tantomeno. “L’ultima volta che ho fatto la doccia era da giovane, quando giocavo ancora a rugby“, ha detto al Corriere. “Per i denti chiudo subito il rubinetto e uso sempre lo stesso bicchiere: l’acqua la uso per risciacquare la bocca, prima di buttarla via. La barba? Non uso il rasoio elettrico, perché anche l’energia è importante. Non uso mai neanche il phon”.

Parsimonia anche con lo sciacquone: “Solo per una pipì non si usa, nemmeno con il bottone più piccolo. Dopo due o tre volte va bene. Ma anche quando premo il bottone piccolo penso a quanto servirebbe quell’acqua ai bambini del Burkina Faso o alle donne del centro Africa che la vanno a prendere nei pozzi e la riportano indietro sulla testa”.

Anche il cambio della biancheria, predicava, va deciso cum grano salis: “Le mutande? Le cambio in maniera molto ecologica, ogni due-tre giorni, ma a volte di più. Comunque controllo: si capisce quando è arrivato il momento“.

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