Ad Asti un sospetto caso di febbre emorragica di Marburg: paziente isolato, le analisi inviate allo Spallanzani
- Postato il 21 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un anziano di 81 anni, residente in provincia di Asti, è ricoverato da questa mattina all’ospedale Cardinal Massaia per sospetto caso di febbre emorragica di Marburg. Il paziente si trova nel reparto di Malattie infettive, dove è monitorato. I prelievi ematologici sono già stati inviati all’ospedale Spallanzani di Roma per la verifica. L’81enne si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Asti con febbre e sintomi gastrointestinali dopo un viaggio in Etiopia, dove ha visitato un’area in cui sono stati segnalati focolai di febbre emorragica.
Il paziente era ed è rimasto stabile dal punto di vista clinico, ma considerato l’itinerario del viaggio e i sintomi presentati, a tutela della sua incolumità e a scopo di prevenzione, la direzione medica di presidio ha immediatamente attivato tutte le misure precauzionali e di isolamento, evitando quindi qualsiasi contatto con altri pazienti. È stata attivata inoltre la catena di allerta locale con il Sisp (Servizio di igiene e di sanità pubbica), regionale con il Dirmei (Dipartimento interaziendale funzionale a valenza regionale per le malattie ed emergenze infettive) e nazionale con lo Spallanzani. Nel caso di conferma della diagnosi, il paziente verrà trasferito in una struttura con le misure di sicurezza idonee.
Che cos’è la febbre emorragica di Marburg
La malattia da virus Marburg, conosciuta come febbre emorragica di Marburg, è una grave infezione virale causata dal Marburg marburgvirus, un filovirus appartenente alla stessa famiglia dell’Ebola. Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), provoca un quadro clinico molto simile a quello dell’Ebola, con tassi di letalità comparabili, e colpisce sia l’uomo sia i primati non umani. Il virus fu identificato per la prima volta nel 1967 in seguito a focolai scoppiati in laboratori di Germania e Serbia, che causarono 31 infezioni e 7 decessi. A partire da allora si sono verificati sporadici episodi in Paesi dell’Africa subsahariana o in viaggiatori di ritorno da quelle aree. La malattia esordisce bruscamente dopo un’incubazione che varia da 2 a 21 giorni, con febbre alta, cefalea e dolori muscolari, per poi evolvere in sintomi gastrointestinali e manifestazioni emorragiche. Il tasso di letalità può raggiungere l’88% a seconda del ceppo e della tempestività delle cure, mentre la trasmissione avviene tramite contatto diretto con fluidi corporei infetti o superfici contaminate, spesso in contesti legati alla presenza di pipistrelli, considerati uno dei principali depositari del virus.
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