Accusato di aver corrotto l’amico-assessore Gambino, l’imprenditore Fracchiolla si difende: “Soldi alla Dentaland perché lì portavo i migranti a curarsi”
- Postato il 28 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. I soldi dati allo studio odontoiatrico della moglie dell’ex assessore comunale di Fratelli d’Italia Sergio Gambino? Giustificati dal fatto che gli ospiti gestiti nei centri di accoglienza gestiti da Francesco Fracchiolla andavano lì per farsi curare i denti. Non solo: uno dei medici che prestava servizio nelle strutture per migranti aveva lo studio proprio all’interno di Dentaland. E questa la linea di difesa dell’imprenditore alla guida di Misecoop e delle dirigente delle Misericordie Francesco Fracchiolla, come delineata dal suo avvocato Andrea Ciurlo nel ricorso al Riesame depositato nei giorni scorsi contro il sequestro dei telefoni e altri dispositivi informatici alla ricerca di elementi di prova della corruzione ipotizzata dall’accusa.
Secondo la pm Arianna Ciavattini e il sostituto procuratore Federico Manotti Fracchiolla avrebbe versato denaro allo studio dentistico della moglie di Gambino e gli avrebbe fatto altri favori in cambio di agevolazioni alla sua attività con Misecoop e con le pubbliche assistenze della confraternita Misericordia.
La Procura, circa i versamenti, contesta in particolare 7.551 euro dato alla moglie di Gambino, Ioana Ilinca Gambino (tramite la società Dentaland srl), attraverso fatture per “operazioni oggettivamente inesistenti” relative a “cure odontoiatriche” emesse dalla Confraternita di Misericordia di Genova, il 2 febbraio, 30 aprile, 4 luglio, 2 agosto, 13 settembre, 26 novembre e 28 dicembre 2024. Ma secondo la difesa appunto quelle fatture sarebbero conseguenza di prestazioni reali. D’altronde, l’amicizia e la collaborazione tra Fracchiolla e’ nota e rivendicata dallo stesso Gambino quando esplose lo scorso anno la vicenda relativa alla collocazione dei minori stranieri non accompagnati all’interno di container a Rivarolo.
Fracchiolla non è però l’unico indagato ad aver presentato ricorso al riesame sui sequestri. Lo stesso lo ha fatto per esempio l’imprenditore Luciano Alessi, difeso dall’avvocato Paolo Costa. In un caso come questo il ricorso è soprattutto uno strumento per avere una almeno parziale discovery degli atti e quindi un maggiore dettaglio delle accuse ipotizzate dalla Procura che gli indagati conoscono al momento solo in base a quanto contenuto nel decreto di sequestro.
Non ha fatto invece ricorso al Riesame l’ex assessore comunale Gambino – difeso da Rachele De Stefanis – e nemmeno l’ex comandante della polizia locale Gianluca Giurato (difeso da Fabiana Cilio e Giorgio Franchini) che, a differenza di Gambino e degli altri imprenditori coinvolti (oltre ad Alessi e Fracchiolla ci sono anche Enrico Malagamba, Artan Taipi e Artur Marashi), tutti accusati di corruzione, è accusato solo di rivelazione di segreto d’ufficio per aver girato all’assessore Gambino il verbale relativo all’incidente stradale dell’allora candidata sindaca Silvia Salis.
Giurato, sospeso dall’incarico di comandante della locale, è stato trasferito alla direzione Ambiente, dove ha ripreso regolarmente il lavoro.