Accordo sui porti e sicurezza marittima. Italia-India ancora allineate
- Postato il 30 ottobre 2025
- Esteri
- Di Formiche
- 1 Visualizzazioni
Mumbai – Nel suo intervento al panel “Transnational Connectivity: Shaping Future Strategic Ties”, accanto al viceministro indiano dei Porti, Shantanu Thakur, il viceministro delle Infrastrutture italiane ha elogiato la leadership del governo indiano nel promuovere il dialogo internazionale sulla connettività marittima. Durante il suo speech, Edoardo Rixi ha anche espresso “i più sentiti ringraziamenti al Primo ministro Narendra Modi per aver ospitato questa importante India Maritime Week” e al ministro dei Porti, Sarbananda Sonowal, “per l’invito a introdurre i lavori della sessione”.
Il viceministro italiano pone l’accento su una riflessione di fondo: “Per vent’anni abbiamo vissuto nel paradigma del click, l’idea che bastasse un gesto sullo schermo per attivare un meccanismo efficiente capace di consegnare qualsiasi bene in pochi giorni. Oggi, le tensioni geopolitiche e le rotte commerciali interrotte ci ricordano che non basta più un semplice clic: serve resilienza fisica, non solo efficienza virtuale”.
Rixi ha delineato l’ambizione dell’Italia di diventare il terminale occidentale del Corridoio Economico India–Medio Oriente–Europa (Imec), posizionando il Paese come ponte strategico tra Asia ed Europa. In questo contesto, ha illustrato il programma “Italia 2032” — oltre 200 miliardi di euro di investimenti infrastrutturali — volto a trasformare la penisola nel principale hub logistico euro-mediterraneo. “Stiamo completando i più rilevanti corridoi transeuropei,” ha spiegato, “investendo nei collegamenti ferroviari transfrontalieri come il Tunnel di Base del Brennero e l’Alta Velocità Torino-Lione. Questi progetti aumenteranno la capacità italiana di connettere le economie dell’Europa settentrionale con quelle dell’Indo-Pacifico.”
Particolare attenzione è stata riservata ai porti, considerati “elemento chiave di questa visione”. I principali scali italiani — in particolare Genova e Trieste — sono oggetto di investimenti per oltre 5 miliardi di euro, tra cui la nuova diga foranea di Genova.
“L’Italia può contare su 16 porti di interesse nazionale. Per anni ciò è stato visto come una debolezza, specie rispetto al modello del Nord Europa. Oggi, la ridondanza significa resilienza: la nostra rete portuale può reagire meglio all’instabilità geopolitica.”
Durante la visita a Mumbai, Rixi ha avuto un incontro bilaterale con il ministro Sonowal, nel quale è stato condiviso l’obiettivo di avviare una nuova fase di collaborazione strategica tra Italia e India nei settori marittimo e logistico. Il primo passo sarà la creazione di un working group bilaterale, composto da esperti istituzionali e rappresentanti del settore privato, incaricato di individuare progetti comuni per lo sviluppo dei porti, della logistica integrata e della sicurezza delle catene di approvvigionamento lungo il corridoio Imec.
È inoltre in preparazione un Memorandum of Understanding dedicato alla cooperazione tra i sistemi portuali dei due Paesi. Tre, secondo Rixi, le priorità di policy per affrontare l’attuale fase di incertezza globale: evitare la regionalizzazione, mantenendo una visione globale del trasporto marittimo e opponendosi a regimi normativi frammentati; colmando i gap mancanti, investendo in infrastrutture fisiche e digitali interoperabili; e rafforzare la cooperazione internazionale, soprattutto attraverso piattaforme come Imec e il Eastern Maritime Corridor.
La partecipazione italiana alla India Maritime Week riflette la priorità condivisa tra i governi di Roma e Nuova Delhi di consolidare il partenariato indo-mediterraneo, valorizzando il ruolo dell’Italia come porta Sud dell’Europa. Entrambi i Paesi — ha ricordato Rixi — sono penisole “naturalmente proiettate verso il mare e unite da una vocazione comune alla connettività globale”.
La missione del viceministro proseguirà nei prossimi giorni a Doha, dove sono previsti incontri con i ministri dei Trasporti e della Mobilità urbana del Qatar e con i vertici del Fondo Sovrano, per esplorare nuove opportunità di investimento nel campo delle infrastrutture strategiche e della mobilità sostenibile.