Abbiamo trovato la tunica di Alessandro Magno?
- Postato il 6 novembre 2024
- Di Focus.it
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Se oggi il viola è un colore "proibito" solo per chi va in tv o recita a teatro, 2.400 anni fa in Macedonia quasi nessuno poteva indossarlo. Solo il re aveva questo diritto, e pare che Alessandro Magno amasse particolarmente goderne: praticamente ogni giorno sfoggiava il suo chitone (detto anche sarapis), una specie di tunica color malva con una parte bianca centrale.
Secondo lo studioso Antonis Bartsiokas questo prezioso capo d'abbigliamento sarebbe stato sotto il nostro naso senza che lo sapessimo per quasi cinquant'anni e si troverebbe in una tomba a Vergina, in Grecia settentrionale. I dettagli della scoperta sono pubblicati su Journal of Field Archaeology.. Nella tomba del fratellastro. Scoperto nel 1977, il cosiddetto Grande Tumulo di Vergina è un complesso che contiene le tombe di diversi familiari di Alessandro Magno. Particolarmente interessante è la Tomba Reale II, dove sono custoditi i resti di Filippo III Arrideo, fratellastro del noto sovrano.
La cosa curiosa è che, insieme alle ossa, sono stati rinvenuti diversi oggetti appartenuti ad Alessandro Magno, tra cui un tessuto viola e bianco che si pensava servisse per avvolgere le ossa di Arrideo. Bartsiokas, dopo aver rivisto una serie di analisi molecolari e microscopiche della stoffa, ipotizza che si tratti proprio del chitone di Alessandro Magno: «L'aspetto coincide esattamente con la descrizione che le fonti antiche danno del sacro sarapis persiano appartenuto al faraone e sovrano Alessandro Magno», spiega.. Le critiche. Le tombe reali del grande tumulo di Vergina sono da tempo oggetto di un dibattito accademico, e le affermazioni di Bartsiokas sono state accolte con scetticismo dagli archeologi: Stella Drogou, ex coordinatrice degli scavi, ha definito "infondate" le ipotesi dell'autore. James Romm, professore di studi classici al Bard College (USA), ha spiegato al New York Times che Bartsiokas potrebbe avere ragione e il tessuto potrebbe davvero essere quello del chitone del sovrano macedone, ma che molti esperti faticano a credergli perché non ritengono che Alessandro Magno sia la persona rappresentata sul fregio della Tomba Reale II, come invece afferma con sicurezza l'autore dello studio.
Dal canto suo, Bartsiokas liquida le critiche: «Questi archeologi non pubblicano in riviste scientifiche sottoposte a revisione tra pari, per cui il loro lavoro non è attendibile, mentre tutti i miei studi su Vergina sono pubblicati. Senza contare che è in gioco la loro reputazione». .