Abbiamo scoperto a cosa serve la zanna dei narvali
Postato il 5 marzo 2025
Di Focus.it
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A cosa servono le zanne dei narvali? Ce lo chiediamo da decenni, perché questi cetacei sono tra i più misteriosi e difficili da osservare in natura. Più in generale, sappiamo poco del loro comportamento, proprio per questo motivo siamo ancora più affascinati dal loro aspetto, che nel corso dei secoli ha contribuito a ispirare miti come quello dell'unicorno.
Ora, grazie al lavoro della Florida Atlantic University e all'uso di droni, siamo finalmente riusciti a filmarli e osservarli nella loro "quotidianità", scoprendo quale sia la funzione della loro zanna: potete vederli in azione nel video qui sotto. Lo studio che documenta questa scoperta è stato pubblicato su Frontiers in Marine Science.. non solo gioco. I narvali sono particolarmente riconoscibili per la lunga zanna a spirale che esce dalla loro bocca: si tratta di un dente allungato e con una forma inconfondibile. È presente soprattutto nei maschi (anche se esistono femmine con il "dentone"), per questo si pensava che fosse uno strumento usato nella competizione con gli altri maschi e per conquistare le femmine. Ipotesi finora non supportate da osservazioni dirette, che sono state possibili per la prima volta grazie all'uso di droni, che hanno seguito alcuni esemplari che vivono nell'Artico canadese.
Abbiamo così scoperto che i narvali usano i loro denti sproporzionati per scopi diversi. Innanzitutto c'è l'esplorazione e la ricerca di cibo: la zanna serve per andare a caccia di salmerini artici, grossi pesci che vengono attaccati e storditi prima di venire mangiati.. Corteggiamento. I narvali usano le zanne anche per giocare e per esplorare l'ambiente circostante – un'azione resa possibile dal fatto che questi cetacei sanno usare l'appendice con estrema precisione. Il dentone ha anche scopi sociali: i narvali lo usano per comunicare tra loro e per mettere in scena comportamenti rituali legati al corteggiamento – per esempio sollevandoli sopra la superficie dell'acqua e incrociandoli con quelli di altri maschi, probabilmente per farsi notare dalle femmine.. Questione di privacy. L'uso di droni, un metodo non invasivo che non disturba gli animali, permetterà anche un monitoraggio a lungo termine – fondamentale in un ambiente come quello artico che sta cambiando molto rapidamente a causa del riscaldamento globale..