“Abbiamo fatto come l’Italia del 2006, non so che dire”: Cobolli si emoziona dopo la vittoria della Coppa Davis, poi lancia un coro iconico
- Postato il 23 novembre 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Popopopopopopo”. È cominciato così il discorso di Flavio Cobolli in mezzo al campo dopo la vittoria contro Jaume Munar che ha regalato la terza Coppa Davis consecutiva all’Italia, la quarta della storia. L’azzurro si è unito al pubblico che – ricordando la vittoria del Mondiale nel 2006 – ha intonato il coro sulle note di Seven Nations Army. Poi, chiedendo al pubblico di farlo parlare e riuscendoci a fatica visto il grande entusiasmo, Cobolli ha esordito: “Era il mio sogno, il sogno di tutti noi. Eravamo una squadra molto unita, abbiamo fatto come l’Italia del 2006: tutto il giorno a giocare alla Playstation”, ha dichiarato tra le risate del pubblico.
“Di questo successo fate parte anche voi, siete un pubblico fantastico. Si ripete da tre giorni il giorno più bello della mia vita. Non so che dire, sono campione del mondo. L’unica cosa che posso fare è…”, a quel punto Cobolli ha sospeso il suo discorso e ha intonato il coro “Siamo i campioni del mondo, siamo i campioni del mondo, siamo i campioni del mondo”. Così è partita la festa di un gruppo che è rimasto unito e che – nonostante le assenze – ha trionfato per la terza volta consecutiva in Coppa Davis.
Le parole del padre
Presente nel suo box anche il padre di Flavio Cobolli, Stefano, che ha dichiarato: “Sono felice e sorpreso. Dopo il primo set perso nettamente è riuscito piano piano a cambiare la partita. Non credevo avesse le pa*le per farcela. Ha tirato fuori qualità che non pensavo avesse, determinazione, concentrazione e tecnica. Quindi sono estremamente soddisfatto e felice”, ha concluso Stefano Cobolli ai microfoni della Rai.
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